29.11.13

Recensione "Miss Violence"


presenti spoiler


Non può essere un caso e infatti non lo è.

Non può essere un caso che il film che ricorda di più questa splendida opera greca è proprio quel Dogtooth, probabilmente la miglior pellicola greca dell'ultima decade e, tra l'altro, vincitore del miglior film Il Buio in Sala 2011.
Due film greci (credo gli unici due che ho visto in vita mia dato che di Angelopulos non ho visto nulla), due opere sublimi e molto simili tra loro.
Torna un'altra volta la famiglia, torna un'altra volta la storia di un'aberrante educazione, torna un'altra volta la figura di un padre padrone-orco capace di plasmare a proprio piacimento i suoi figli, torna la glacialità di una vicenda che mette i brividi, torna il senso di fastidio misto a un guilty pleasure di piacere che prova lo spettatore.
Eppure i due film viaggiano su binari diversi, qua non c'è affatto l'impressionante surrealtà, o semplicemente realtà-altra di Dogtooth, qui magari si prova a travestire da surreale, perchè lo spettatore per propria difesa penserà sia tale, la vicenda invece tremendamente reale, e non soltanto realistica, che il film racconta.
E se Dogtooth poteva essere visto come un film a tesi, come un saggio, qua invece entriamo piano piano in un orrore indicibile che non vuole dimostrare niente ma solo raccontare, in un film a matrioske che ogni volta ne scopre una più brutta, una più orribile.

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Da un lato mi dispiace che il film alla fine palesi in modo così evidente e terribile quello che lo spettatore nel suo incedere cominciava ad immaginare.
Quel padre ad un certo punto chiamato nonno, quel padre vero che invece non c'è, subito mi era venuta in mente l'aberrazione che alla fine si farà palese. Preferivo restasse un'idea e interpretazione mia lasciata in sospeso fino alla fine, mi piacciono da morire le domande senza risposta.
E invece tutti i pezzi alla fine tornano al loro posto, quella coppia di genitori apparentemente tranquilla al commissariato il giorno stesso che la figlia di 11 anni si è suicidata buttandosi giù, quella freddezza dei rituali di famiglia che non cambiano se non per quella sedia vuota sulla destra, quel rispetto intriso di terrore ma anche di fascinazione che tutti i figli/nipoti hanno verso il pater familias.
Ma, come in Dogtooth, qualcosa inizia a creparsi, lo show allestito dal padre inizia ad avere qualche scricchiolio, il germe della ribellione piano piano inizia a venir fuori. E' veramente soltanto quella la realtà? Solo quella la vita che ci è toccata? Così il canino tolto nel film di Lanthimos diventa il taglio con la lametta della figlia 14enne nel film di Avranas. Basta, basta, basta.

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Basta per la madre, da 30 anni succuba compagna di un orco al quale non riesce a ribellarsi. Madre che sa tutto, che ha tutto nascosto in quelle rughe, madre che ingoia schifosi rospi senza avere il coraggio di ribellarsi. Madre che inizia a sentirsi male perchè prima o poi uno non ce la fa più, prima o poi, come diceva Baricco, un quadro cade senza un motivo, pluff, il chiodo non ha retto più.
Basta per Eleni, figlia e madre, probabilmente il personaggio più tragico del film perchè quello che ha conosciuto per prima l'inferno e quella che per prima dell'inferno ha visto tutti i gironi. Senza mai riuscir a riveder le stelle.
Basta per i due piccoli Philippos e Alkmini, che vedono quel nonno così premuroso ma così severo, che contano gli alberi nel bosco di un poster per punizione e che pensano che l'infanzia sia quella. Ma Philippos bene non sta,si vede. Mentre Alkmini balla come balla una bimba, una danza libera, bella, divertente. Una danza che un giorno però sarà vista da qualcuno che non è un uomo, ma un mostro. Portata nelle fauci di un mostro da un mostro ancora più brutto. E qua lo spettatore sta male, no, basta.
Basta per Myrto che in una scena devastante (meraviglioso il fatto che non la si veda in volto per farci credere fosse Eleni) soddisfa le voglie di 3 animali tra cui lui, quel verme schifoso. Ma Myrto, la più legata alla sorellina morta, è quella che comincia a ribellarsi, a creare quella crepa. Crepa che anche se lei non lo sa, porterà soltanto quell'uomo a sostituirla con la sorellina più piccola, senza aspettare i canonici 11 anni.

La macchina da presa è sempre ferma, glaciale, come quello che racconta.
Si muove solo due volte, nel volteggio in mezzo agli schiaffi e nell'impressionante piano sequenza del controllo degli assistenti sociali.
Gli attori sono incredibili con, su tutti, lui, Coppa Volpi, ed Eleni con quello sguardo che dice sempre ogni cosa e quel suo modo di sedersi sul divano composta, impaurita ed indifesa.
E quello che rimane è una sensazione fortissima, uno schifo che farà fatica a togliersi.
E la tensione della madre che pulisce i coltelli è intensissima.
Ma è anche un'altra la sensazione che rimane.
Quella del volo di quell'angelo dalla finestra, quell'incipit così drammatico nasconde anche un'altra cosa.
Sarà paradossale ma quel salto verso la fine è l'unica vera azione, l'unico vero momento nel quale, a posteriori, troviamo qualcosa di giusto e vitale, quel volo verso la morte è la cosa con dentro più vita di tutto il film.

( voto 8,5 )


81 commenti:

  1. Io sto ancora aspettando che qualche saletta in zona lo proietti, ma qui siamo presi male, purtroppo. Vabbè, non ho letto tutto ma il tuo voto e l'accostamento a "Kynodontas" sono un ulteriore conferma....
    Pensa invece che al TFF ho visto il primo film greco (Sto Lykos) che rappresenta l'altra faccia della Grecia; quella più misera e rurale, pessimista, oppressa da una crisi irreversibile: l'anti-lanthimos, praticamente. Stupendo!

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    1. Incredibile Frank...
      Mi citi questo film greco proprio il giorno che il mio recensore preferito (Nuovo Cinema Locatelli, lo trovi qui a fianco= ne ha parlato. Non leggo nulla ma in 2 anni che seguo il suo blog credo sia il primo 8,5 che vedo, come un mio 10 praticamente.
      Non vedo l'ora che arrivi, se arriva.
      Anche tu speraci ancora un altro pò e poi semmai attrezzati.
      Sto cazzo de cinema greco, hai capito...

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    2. Locatelli parla dell'altro greco (che purtroppo ho perso) "Luton". Un film che segue la scia di "Kynodontas" e "Miss Violence" e che sembrerebbe essere l'ennesima conferma di quanto i greci stiano facendo sul serio. Quello che ho visto io invece, è proprio l'opposto; non rappresenta la media-borghesia ma bensì, la povertà più nera, una Grecia rurale, un film minimalissimo e drammaticamente realista... Difficile che possa arrivare da noi, ma la speranza è l'ultima a morire, per fortuna ;)

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    3. Meglio ancora allora, 4 is meglio che 3

      per ora i due che ho visto sono tra le cose più belle capitatemi negli ultimi 3 anni, mi manca anche Attenberg, lo hai visto?

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    4. Yes! Altro grande film, considerato ormai il fratello diretto di "Kynodontas" anche se a mio parere, un pochino inferiore come impatto. Comunque la Tsangari merita, se non altro perchè nella new-wave greca, è il secondo nome di punta dopo Lanthimos. Sto aspettando da tempo di poter gettare uno sguardo al suo ultimo lavoro, "The Capsule", che dal trailer su YT sembrerebbe qualcosa di squisitamente surreale!

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    5. Questa è una gran cazzo di scuola allora, chi l'avrebbe detto?

      A sto punto ti chiedo se hai visto anche l'opera seconda di Lanthimos, Alpis.

      Quindi abbiamo:

      Dogtotooth
      Alpis
      Attenberg
      Miss Violence
      Luton
      Sto Likos

      a quanto pare uno più bello dell'altro.

      Ne ho visti solo due, sai quali. Se li hai recensiti linka

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    6. Avrei qualcosa che potrebbe interessarti, posso scriverti per mail?

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    7. Ma sei serio?
      Mi stai chiedendo il permesso per scrivermi in mail??

      Ma che educazione hai avuto, che sono tutti sti salamelecchi :)

      se non la trovi taesu18k@yahoo.it

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    8. Bene coglionazzo! Ti ho spedito la mail, e vedi di leggerla se non vuoi finire infilzato come il gatto in Kynodontas ... :p

      Va meglio così? :D

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    9. Puoi fare molto meglio...
      Coglionazzo detto a me lo considero ancora un complimento.

      Ma stai migliorando

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  2. Recensione davvero davvero bella!
    Ogni volta che leggo qualcosa a proposito torna a quel pugno allo stomaco che è stata la visione, ancora molto difficile da digerire.
    Appena ne avrò la forza mi vedrò Dogtooth.

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    1. Grazie!!

      Dogtooth ti farà meno male credo, la violenze è più "intellettiva", non arriva a quella reale e cruda di Miss Violence.
      Come scrivevo è un film a tesi, un trattato quasi.
      Magnifico.

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    2. Ah Lisa, se hai recensito Miss Violence mi metti il link?

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    3. Oggi ho visto anche Sto Lykos, spero di scriverne a breve.
      Luigi Locatelli

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    4. Un onore averla qui.
      Purtroppo come accaduto con Luton mi dovrò limitare al voto e alle 5,6 righe di presentazione, le recensioni potrò leggerle solo e quando vedrò i film.
      Sicuramente verrà Frank.
      Un saluto.

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  3. Io non me ne intendo di film turbanti, ma ultimamente ho visto "Funny games" di Micheal Haneke (quello del 2007, il remake shot-for-shot dell'omonimo film austriaco dello stesso Haneke), e personalmente mi ha disturbato. Te lo consiglio. Naomi Watts e Micheal Pitt davvero bravi.

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    1. Visto Gianluca ma niente a che vedere con l'originale, quello sì "sporco", grwezzo, inquietante, uno dei massimi film del genere.
      Non ho gradito questa ripatinatura dello stesso film.

      Sugli attori beh, niente da dire...

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    2. Sì infatti sto cercando di procurarmi l'originale, per avere un termine di paragone.

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  4. forse ci sono eccessivi rimandi a kynodontas ma è senza dubbio un film che colpisce. il momento peggiore in assoluto è stato lo scatto di polaroid alla bambina. non capisco però il titolo.

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    1. Il titolo c'ho pensato anche tanto io ma, boh...
      Credo solo che sia una personificazione della violenza.
      La violenza è la protagonista del film e quindi con quel Signora Violenza la si personifica per mostrarcela.
      Mi piacerebbe vedessi anche Attenberg e Alpis, specie quest'ultimo dove il ruolo dell'attore e della rappresentazione è esaltato come non mai

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  5. Credo che l'unica cosa più inquietante della figura del padre-padrone-nonno sia la canzone di Toto Cotugno...
    Scherzi a parte, un film ed una figura, quella di lui, asfissianti.

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  6. Sconvolgente. E in un modo totalmente diverso da quello che mi aspettavo. Quella scena iniziale (tra l'altro accompagnata da una delle mie canzoni preferite, "Dance me to the end of love") trasporta fin da subito in un atmosfera apparentemente normale. Ma questa scena, se rivista dopo aver visto il film, assume un significato completamente diverso.

    Questo film è una bomba ad orologeria: dissemina indizi nel corso della sua durata, tenta di farci capire la verità che si cela dietro a quella famiglia ma evita di mostrarcela. E, più il film andava avanti, più io pensavo di trovarmi di fronte ad una bomba a tempo che prima o poi sarebbe esplosa.
    È così è stato.
    È difficile descrivere l'impatto devastante e brutale che ha avuto su di me la scena della violenza esercitata su Myrto. Quella scena ha fatto esplodere il film: è una delle sequenze più brutali che mi siano mai capitate di vedere: perché arriva all'improvviso, proprio quando non me l'aspettavo ed ero ormai convinto che Avranas si sarebbe giocato la carta del "non detto, non mostrato" per tutto il film. E invece da quella scena in poi è come se "Miss Violence" avesse deciso di svelare tutti i segreti che aveva nascosto allo spettatore.
    Poi arriva l'altra scena, quella del ballo di Alkmini. E vederla è come ricevere un'altra violentissima mazzata allo stomaco.

    Il tuo paragone con Kynodontas è perfetto, è quasi inquietante la somiglianza tra il film di Lanthimos e quello di Avranas. Bisognerebbe però capire come viene vista la famiglia (in particolare la figura del padre) in Grecia: perché, come dici tu, non può essere un caso.
    Continuando sulla strada del paragone tra Kynodontas e Miss Violence, io li trovo due film simili e, allo stesso tempo, opposti. In entrambi abbiamo una figura del padre predominante sul resto della famiglia, ma in Kynodontas avevamo un padre che alienava i figli quasi come se volesse proteggerli, come se il suo affetto verso di loro lo spingesse al punto di attuare una vera e propria modifica al loro modo di percepire la realtà (ovviamente questa è solo una mia ipotesi. Di recente ho rivisto Kynodontas e ho tentato di analizzare meglio la figura del padre e i suoi comportamenti, e mi ha dato questa impressione).
    In Miss Violence invece il padre è spietato, un mostro che controlla totalmente la sua famiglia senza nessun rimorso.
    E quel finale era inevitabile.

    Film disturbante, che mi ha dato molto di più di quello che mi aspettavo (pensavo ad un qualcosa più alla "Kevin", per esempio). E, in un certo senso, è questo il tipo di cinema sconvolgente che mi piace, quello che osa e che ti sbatte in faccia la realtà nuda e cruda. Ma, in questo campo, per me "Requiem For A Dream" rimane l'apice. Almeno per ora. ( Tu non sai quanto attendo quella recensione. Sto già preparando il commento e sta venendo fuori una cosa lunghissima, che tu non ti puoi nemmeno immaginare).
    E, come al solito, finisco sempre per divagare, ti chiedo scusa.

    In conclusione direi che Kynodontas, in quanto a profondità e chiavi di lettura, rimane imbattuto, ma questo Miss Violence è un pugno allo stomaco per me superiore al film di Lanthimos.

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    1. A proposito di Padre, sei sicuro che sti commenti non te li scrive lui?

      mah, sei già un critico a 15 anni, boh... ;)

      Sì, è un film a orologeria, oppure a matrioske, ogni volta ne apri una e dentro ce n'è un'altra più terribile.
      Le due scene che citi sono quanto di più disturbante nell'ultimo cinema, forse quella del ballo lo è ancora di più, terribile (ma del resto anche in dogtooth, per altri motivi era quella del ballo una delle più forti).

      Lo stupro ti devasta anche perchè tu sei convinto (o almeno lo ero io e altri) che quella sia ALMENO la sorella più grande, poi alla macchina scopri la verità.

      Anche negli altri film greci, vedi Attenberg, il padre è predominante tanto che, in quella rece, ho parlato di trilogia.
      Molto interessante la tua analisi, la porterei avanti. Sì, due padri mostri ma che hanno di differente che uno "protegge" i figli da tutti, mentre l'altro li dà in pasto a tutti, come vittime sacrificali.

      Credo che ormai il binomio Alessandro.Requiem for a dream sia indissolubile ;)

      ce ne fossero di commenti così, che scusa...

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    2. Ma che critico e critico ;)
      Quel commento l'ho scritto di getto subito dopo aver visto il film, infatti mi sono anche dimenticato di alcune cose che volevo dire.
      Allora...

      Quella sensazione che hai avuto durante la scena di violenza su Myrto in effetti è venuta anche a me. Io però non ero convinto che fosse Eleni, anzi, in cuor mio ero praticamente sicuro che si trattasse di Myrto. Anche perché, in un certo senso, Avranas l'aveva già fatto capire prima. Alla fine è stata solo una conferma dell'orrore a cui abbiamo assistito.

      Non so se è stata solo una mia impressione ma, in alcune scene del film, mi sembrava che i personaggi rivolgessero il loro sguardo direttamente allo spettatore. Non so, è stata una sensazione che ho avuto fin dall'inizio, quando, nella prima scena, assistiamo al suicidio di Angeliki. Mi è sembrato veramente che certe volte i personaggi rivolgessero il loro sguardo allo spettatore: lo so, è un'ipotesi azzardatissima e probabilmente non era questa l'intenzione del regista ma, se proviamo a vedere il film da questa prospettiva, potremmo trovarci davanti a qualcosa che va oltre il film di denuncia, oltre la pellicola che vuole sconvolgere lo spettatore. Miss Violence diventerebbe un film ancora più vero, più reale proprio perché sono gli stessi protagonisti, con i loro sguardi, a ricordare allo spettatore che quello che sta guardando non è solo un film. È una triste e dura realtà (basta pensare a tutti i fatti di cronaca).
      Ripeto: è solo una mia supposizione ed è quasi sicuramente sbagliatissima, ma volevo comunque condividerla.

      Sul ballo di Alkmini concordo con te, una sequenza davvero dura. E poi quella porta chiusa, che ti lascia intendere l'orrore senza mostrarlo, è la mazzata finale.
      Oh, e dato che abbiamo tirato in ballo il ballo di dogtooth (gioco di parole orribile, ma non trovavo un'espressione più adatta), volevo chiederti una cosa: tu quel ballo come l'hai interpretato? È stata una delle sequenze di quel film a cui non sono riuscito a dare un'interpretazione precisa: forse potrebbe essere inteso come una sorta di "sfogo", necessario per le due sorelle, ma potrei sbagliarmi.

      Ah, leggendo i commenti vedo che è sbucato fuori un dubbio sul perché del titolo. Sono riuscito a trovare un intervista dove è lo stesso Avranas a spiegare il perché. Ecco il link dell'intervista:
      https://www.youtube.com/watch?v=3hPHj-WK0Ng


      Attenberg, come tutti i film di questa "nuova ondata greca" è molto interessante. Ma, ti dirò, al momento quello che vorrei davvero vedere è Luton, è quello che mi ispira di più.
      (Tra l'altro, Lanthimos ha presentato il suo ultimo, interessantissimo, film a Cannes. Dici che abbiamo qualche speranza di vederlo in Italia?)


      Ahahah, sì, ormai con Requiem For A Dream ti sto tormentando. E, mettiti il cuore in pace, continuerò a farlo fino a quando non lo recensirai :)
      No, a parte gli scherzi, io continuo a nominarlo perché, oltre ad essere il mio film preferito (non si era capito, vero?), è l'esempio perfetto per rappresentare un certo tipo di cinema. Se ho iniziato ad approfondire il panorama dei film disturbanti/sconvolgenti è proprio perché sto cercando qualcosa che possa colpirmi e sconvolgermi magari anche più di Requiem.
      Il film di Aronofsky rappresenta alla perfezione il tipo di cinema che io cerco e adoro. E la sua visione è stata un'esperienza unica. Mi fermo qui, per ora, ma approfondiremo di sicuro questo discorso nella futura recensione.

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    3. No, invece a me sorprese di brutto, e fu anche peggio come cosa. Credo che Avranas ricercasse questo, altrimenti l'avrebbe mostrata prima e non solo dopo, fugacemente, nella macchina (ma che c'erano elementi per capirlo senza dubbio).

      Altro capolavoro di analisi hai fatto poi. complimenti.
      Quello che dici te in gergo, o almeno io la chiamo così, si chiama interpellazione, ossia un metodo che il regista usa per "unirci" al film, farci partecipare, interpellarci appunto.
      Quasi sempre lo sguardo in macchina è considerato uno degli errori più madornali che si possano commettere, a meno che la cosa non sia voluta.
      E se voluta, appunto, è il caso dell'interpellazione che personalmente mi regala sempre qualche brivido.
      Vedi ad esempio quella magnifica e quasi istantanea della ragazza drogata in Magnolia.
      Non mi ricordo in questo film ma è possibilissmo che ci sia stata (magari me ne ero anche accorto ma, come dicevo, non mi ricordo).
      Certo come tipo di film tale tecnica starebbe a significare quasi una ricerca d'aiuto.
      Ci sono poi interpellazioni evidenti e manifeste, tipo qualche commedia in cui il protagonista parla a noi spettatori "di faccia".
      Ma io preferisco quelle indirette, quelle da cogliere, sono quelle ad emozionare.

      Il ballo di Dogtooth è se possibile la summa di tutto il resto, l'essere manichini ammaestrati dal padre. C'è tutto, l'educazione, il rigore, la precisione, la surrealtà, tutto. Credo che sia quasi opposto a uno sfogo.

      Luton puoi vederlo solo se in qualche modo ti dò il file.

      Lobster qualche speranza che arrivi da noi ce l'ho, il cinema greco un pò s'è sdoganato e comunque ha partecipato e vinto premi a Cannes

      Per il resto ammetto di aver capito l'importanza che ha per te Requiem for a dream ;)

      ah, in realtà poi il significato del titolo di Miss Violence l'avevo capito (o meglio, gli avevo dato un'interpretazione) ossia l'antropomrfizzazione della violenza con tutti gli annessi e connessi.

      ma vedrò il video appena posso :)

      ciao!

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  7. Come sempre, il mio mondo si congiunge con quello degli altri in modo non prevedibile, eccomi a lasciare un commento, rigorosamente anacronistico.

    Che dire?
    Ne parlo con la mia fedele scudiera da mezz'ora, eppure non riusciamo a tirare fuori qualcosa di davvero fluido ed articolato, solo pensieri tipo:
    Ma hai visto li?!
    Cavolo...
    mamma...
    Incredibile...

    Siamo ancora frastornati, questo film racconta un soggetto tostissimo in un modo talmente asettico e cinico da non permettervi di staccarci nemmeno un secondo dal disturbo che provoca.
    Sei lì che quasi speri in un'esplosione, un grido, del sangue, qualsiasi cosa, purché mi allontani dal terribile pensiero che mi turba, dalle sensazioni nauseabonde che l'idea che possa essere davvero quella la realtà .
    Però no...
    Niente...
    Non c'è via di fuga: ti "tocca" percepire, devi sentire nel taciuto, intravedere nel non mostrato...terribile...
    La regia ci "condanna" alla visione sofferente del dramma, ci obbliga a porci infinite domande, a supporre indicibili risvolti che vorremmo non si concretizzassero, eppure i nostri peggiori pensieri si rivelano agghiaccianti verità.

    Un paio di considerazioni ed una domanda:

    1. La scena della violenza ripetuta sulla ragazzina ha una forza incredibile per tre motivi; per l'immagine dura e dinamica (unica in un film asettico), per la genialata del non mostrarci il volto e metterci il sospetto che sia la sorella maggiore, perché ci toglie il dubbio sul fatto che il padre stesso abusasse (in fondo dubbi non ne avevamo ma ,paradossalmente, l'idea che le facesse prostituire era quasi più accettabile dell'abuso diretto)
    2. Mi sembra che la regia sia stata eccessivamente osannata. È bella, senza dubbio, ma non proprio eccezionale (personalissima opinione)
    3. Ma che espressione aveva la figlia maggiore nel guardare in camera dopo aver scoperto il cadavere?! Impressionante, incredibile...ha pensato a tre maschere diverse, le ha fatte in pezzi e le ha indossate tipo mosaico in un'unica espressione...come ha fatto? Senza parole...

    Ora la domanda:
    Secondo voi il finale lascia intendere che la matrona semplicemente sostituirà l'orco?
    Davvero non c'è speranza per quelle anime?



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  8. Devo aggiungere le mie scuse per aver scritto da cani ma evidentemente sono davvero ancora troppo scosso.
    Chi ha visto il film mi capirà e perdonerà, spero ;-)

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  9. Perfetta analisi Antonio...
    E' proprio questo subire incondizionato, senza reazione, senza urla o rifiuto a fare di Miss Violence un film tostissimo da guardare.
    Non a caso se ci ripensi ho scritto che il suicidio della piccola è una morte che al tempo stesso è la cosa più viva del film.
    Ed è da leggere proprio per queste tue premesse.

    1 perfetta analisi di una scena scritta e mostrata, ahimè, in modo perfetto. Registicamente, scritturalmente e come atmosfera è una scena mezza capolavoro.
    Anche se rimane quasi insostenibile

    2 sai che non mi ricordo? dovrei rileggermi. Ma, che dire, la regia del cinema greco è quasi sempre più nascosta possibile, distaccata, mera osservtrive. Ma di solito hanno un occhio notevole, ad esempio con gli spazi.

    3 che descrizione... sì, l'ho rivista, c'è sgomento, liberazione, emozione, un filo di soddisfazione, un pò tutto
    Grande la Roussinou. Ma è la Papoulia forse la miglior attrice di questa new wave

    assolutamente no. La madre le ha liberate, e ha liberato sè stesso. Un accumulo silente (come dicevamo) che poi ha portato a quel gesto. La porta va chiusa, lui non esiste più. Sarà difficile ricominciare ma sono tutte vittime dello stesso lato

    hai scritto benissimo

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    1. Per il punto 2: non mi riferivo espressamente alla tua rece, in generale ho letto di "grandiosa" regia.

      Se ho capito bene tu non hai dubbi: quello schifo è finito.
      Io non ne sono così convinto...
      Spero per loro abbia ragione tu :-)

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    2. No no, ma ho parlato solo della rece per cercare di ricordarmi se avessi detto la mia sull'argomento oppure no, solo per quello

      no no, questa visione della madre che uccide il marito per prenderne il posto credo sia fuori da ogni logica (mia eh!), non lo capirei nemmeno a livello di sceneggiatura

      la madre ha sofferto decine di anni, completamente succuba del marito (come in Dogtooth)

      e alla fine con la calma e l'indifferenza manifestata per tutto il film e' "implosa" e ha fatto quello che ha fatto

      ha salvato tutti

      ma restano vite del tutto devastate, c'è poco da salvare

      (senza considerare l'eventuale parte omicidio, carcere e tutto il resto)

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  10. Pellicola che è letteralmente un pugno nello stomaco secco, diretto, preciso senza possibilità di ripresa. Sembra il fratello minore di Dogtooth ma poi tanto minore non è, piccoli Haneke o Lanthimos crescono mi verrebbe da dire. Amo alla follia questo tipo di cinema del fuori campo, del non detto, dei silenzi fragorosi che urlano più delle parole, una storia che si fà piano piano sempre più marcia e aberrante fino ad un finale talmente sconvolgente che si insinua sotto pelle e che non ti abbandona più. Cosa dire poi delle interpretazioni (il padre premiato con la coppa volpi), dei movimenti perfetti della macchina da presa (fuori campo, rotazione della mdp, piani sequenza e primi piani), del messaggio stratificato e trasversale che emerge (la distruzione della famiglia medio borghese, la situazione difficile della Grecia, il malessere di un microcosmo assoggettato ad un patriarca), tutto portato e finalizzato benissimo.

    Per il tipo di cinema che è mi sono stupito che sia uscito da noi al cinema e in home video, rispetto al resto dei film greci che non hanno visto nemmeno l'ombra da noi.

    Voto: 8,5/9

    P.S. 7° film della mia promessa 2016, sono praticamente quasi al giro di boa ;P

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    1. Come sai è il cinema che adoro anche io.
      Nel post di Serbian Film si è discusso molto con un lettore che mi diceva come potessi odiare il film serbo e poi esaltare film "simili" (si riferiva a film che hanno anch'essi l'incesto dentro).
      Ma qui non c'è voyeurismo, qui non c'è il gusto del dettaglio amorale, il godimento per la sofferenza.
      Qui c'è un'opera di silenzi e porte chiuse. E anche quando ci offre quasi esplicitamente quella scena dello stupro, terribile, la sensazione è quella di una visione fredda, non giustificativa o morbosa.
      La regia è grande e ci offre quel piano sequenza che se uno non ci fa caso manco se ne accorge.
      Le temetiche non potevi citarle o mettere insieme meglio Revu.

      E' vero, sono stupito anche io, ma l'effetto grecia ha portato qualche film in sala (vedi anche il minore A Blast). Certo, mai avrei pensato che questo fosse uno dei papabili (ah, io l'ho proprio visto al cinema comunque).

      io stanotte ho visto il mio 4...

      bellissimo, sorprendente

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  11. Sono in ritardo, ho visto il film solamente oggi...nella scena dove quel viscido padre/nonno vende e abusa della figlia quattordicenne ho accusato vera e propria nausea.Un film che sa far provare smarrimento e a tratti sembra che i personaggi ti guardino per chiederti aiuto.Ma...alla fine, morto lui, perché la nonna fa' chiudere la porta di casa mentre tutti i figli/nipoti erano pronti per andare al mare con tanto di palla? Tutto continuerà come prima??Miss violence è la nonna che sapeva e acconsentìva per quanto lo abbia accoltellato? Grazie...

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    1. Come puoi leggere dai commenti precedenti anche io ho avuto la stessa terribile sensazione, anche se non si capisce in che modo lei dovrebbe continuare l'opera di quel sub-umano.

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    2. Ciao Sonia 😄 (e Antonio). Davvero incisiva è perfetta quella tua sensazione sui personaggi che sembrano chiedere aiuto, non si potrebbe dir meglio...

      Sul finale io sono fermamente convinto che tutto sia finito, che la fine la madre abbia raggiunto il suo punto di rottura è ucciso quel mostro. Quella porta chiusa significa tante cose ma anche questa chiusura, definitiva, con l'orrore. Buffo che la chiami nonna, in realtà è la madre ma il film gioca su questo 😄 no, credo che Miss Violence non sia qualcuno, ma qualcosa. È la violenza, la Signora Violenza, la vera protagonista del film

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    3. No, comunque chiedo scusa, ormai sono passati tre anni e mezzo, entrambi erano sia padri che nonni avendo loro figlia a sua volta figli. Scusa 😄

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    4. Mi sto ripromettendo di rivedere il finale...Sonia ha riportato in me il dubbio, troppo strano aver avuto la stessa sensazione.

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    5. no, ma figurati, come in tanti film ci sono milioni di persone che danno un'interpretazione o l'altra qui credo sia lo stesso

      che ognuno difenda la propria, quella che il film gli ha trasmesso

      io però lo vidi come atto tremendamente liberatorio, come un finale scoppiare (anzi, implodere) e porre la parola fine a tutto quello scempio e dolore

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  12. Ok, rivisto il finale, scollegato dal film.
    Questo è un particolare non da poco: credo di aver vissuto la visione con una tale sofferenza da non credere a miei occhi di fronte allo spiraglio di luce, generando quindi un'idea distorta del finale.
    Rivedendolo mi sembra chiaro che la vecchia intenda chiudere con il passato e che quel "chiudi la porta" in realtà sia un espediente per sottolineare ancora una volta la critica all'atteggiamento borghese, che ha avuto un sussulto, si...che si è liberato dal mostro, si...ma che ci tiene a "chiudere la porta", tipico anche nelle nostre case, in stile "aspetta...poi ci ammazziamo, ma adesso chiudiamo la finestra che se no ci sentono i vicini".

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    1. perfetto, è quello che penso anche io
      una liberazione intima, personale, struggente dal mostro e al tempo stesso un insabbiare tutto, un far finta che niente sia successo, un chiudere un capitolo sia personale che per la società

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  13. Buonasera,
    vorrei aggiungere, per chi si interroga sul significato del titolo del film che "miss violence" per me rappresenta l'impersonificazione della violenza stessa colei che striscia e aleggia durante tutti i meandri della pellicola.
    La violenza ti colpisce,t'irride e ti sorprende in un crescendo di brutture.
    Da principio sembra di assistere all'atto più cruento per eccellenza, il suicidio di una bambina ma più avanti comprendiamo che quello altro non è se non un gesto di liberazione, ciò che tutti, avendo il coraggio, avremmo compiuto.
    La violenza ci assale imperterrita mentre apparentemente nulla accade fra le mura di una famiglia di mostri travestiti da esseri umani.
    Nessuno ne è escluso, nemmeno la sorella più grande della vittima che, succube e ormai avvezza ai comportamenti animali del padre prova quasi un istinto di rivalsa nei confronti della sorella minore nel momento in cui anche lei viene instradata allo stesso destino.
    Il pugno allo stomaco più forte non giunge, a mio parere, sul finale ma durante la scena nella quale anche il padre, come un laido scarto di uomo, violenta brutalmente la figlia.
    Insomma, sì, un film a dir poco turbante e disgustoso ma che non si riesce a smettere di vedere proprio per le sensazioni angoscianti che suscita.
    Ho visto anche kunodontas o dogtooth e siceramente non riesco a coglierne molte somiglianze se non il concetto di violenza però, qui, solamente morale poichè alla base vi è, seppure malcelato, un desiderio di protezione e, certamente, la follia.

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    1. perfetto, niente da dire

      complimenti Sonieli

      sì sì, poi, non si quando, mi venne in mente che il signiicato da dare a Miss Violence era quello, non da ricercare in un personaggio

      sul resto niente niente da dire

      ma sai che credo che impersonificazione non esiste in italiano? o se esiste è un pò una forzatura, uno sbaglio

      sai perchè te lo dico? perchè io lo usavo sempre e qualcuno lo disse a me. E scoprii che molto probabilmente aveva ragione ;)

      personificazione credo

      ciao e grazie del bellissimo commento

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  14. Ciao a tutti. Visto ora con un po'di ritardo.veramente gran film, fortissimo. Lascia senza parole.. il finale anche è molto bello. Ora possiamo chiudere la porta, per tanti anni lui ci ha comandato e spiato, addirittura aveva tolto le porte dagli stipiti pur di controllarle tutte. Ora possono chiudersi in se stesse, probabilmente mai felici purtroppo. Non so se dormirò bene stanotte..

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    1. poche parole ma hai inquadrato perfettamente il film :)

      stupendo e terribile

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  15. Sono passati tre giorni dalla visione del film e solo ora posso dire di averne realizzato la cruda complessità. Essermi avvicinata al cinema greco, tra l'altro grazie a te, è stato un regalo infinito. Pensare di studiare nella vita la loro cultura (studio lettere classiche) e vedere la forma di un pensiero in atto, conferma ogni giorno la mia scelta.
    Qui ho visto, per la prima volta, qualcosa di addirittura superiore a Dogtooth, perché se lì avevi la consapevolezza di lasciarti guidare in un universo "altro" surreale, qui capti da subito la sferzante realtà che si dispiega.
    Myrto, quasi come una Filomela di un passato mitologico e paragonabile a tante giovani di una quotidianità odierna, prova a liberarsi dal giogo della violenza subita, ma se il suo grido in quel caso viene ascoltato, qui riscontra solo il silenzio.
    Beh, che dire, a questo punto si capisce il perché del tanto leggere e vedere e il paradosso del presente.
    Grazie ancora, per aver illustrato sicuramente meglio di me questo straordinario film.

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    1. bellissimo commento

      sì, capisco il tuo ritenere questo film superiore. Alla fine sono due film che usano maniere molto diverse, il crudo e devastante realismo contro una specie di allegoria-metafora perfettamente calata in un falso realismo (tipico di Lanthimos)

      grande il tuo riferimento a quel mito (che non conoscevo) ma come dicevi la tua formazione e questo cinema possono creare un cocktail incredibile

      a tal proposito ti consiglio la lista sul cinema greco che avevo fatto, almeno Interruption devi vederlo (se non lo trovi vieni da noi su fb sul guardaroba del buio in sala)

      grazie a te, ma la prossima volta metti il nome, anche solo scritto in fondo ;)

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  16. Visto ieri sera. Disturbante. Disturbante soprattutto per ciò che sai già, guardandolo, ma che speri di non aver indovinato. Mi resta dentro quel "Chiudi la porta" finale, pronunciato secco dalla nonna. Quella porta che ora si può chiudere, questa risposta come data a un mostro che non c'è più, al suo "in questa casa non chiudiamo le porte, non abbiamo segreti". E i segreti ci sono sempre stati, ma ora ce n'è uno diverso, condiviso. E dopo averlo sistemato si andrà tutti quanti al mare. Bellissimo.

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    1. che bel mini commento ;)

      sì sì, il concetto di "porta" è basilare, è una perfetta metafora di come gli orrori domestici siano sempre nascosti proprio perchè dietro una porta, una cosa così piccola che però cela mondi terribili

      ti posso chiedere dove lo hai visto?

      perchè sti giorni sta rece ha tantissime visite, è forse uscito in qualche piattaforma?

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    2. Su Prime Video. Ultimamente ci sto trovando tanti gioiellini. Anche "A ghost story" l'avevo visto lì.
      Devo dire che anche il meccanismo automatico di titoli consigliati, a mio parere, funziona più che bene. "Miss Violence" ci è apparso automaticamente, insomma.
      Un altro titolo che mi sento di consigliare è "Unsane" (non so se l'hai recensito).
      Buon Ferragosto Giuseppe :)

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    3. ah, ecco, probabilmente poi inserito in catalogo da poco viste le visite

      ma scherzi? io un mesetto fa in un momento un pò difficile ho iniziato a rivedere su Prime due film al giorno già visti prima (io non lo faccio mai) e non finivano più, ne trovai 30 e ancora c'erano decine...

      unsane è in lista da quando uscì, magari è ora di vederlo :)

      a te!

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    4. PS: Ah. Su Prime ho anche visto "Favolacce". Ho letto cosa ne hai scritto, ma per me quella è una cosa troppo grande perchè io possa lasciare un commento a riguardo. A distanza di (credo) circa un mese dalla visione, mi lascia dentro cose che ancora non sono decantate.

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    5. eppure lo stanno perculando e massacrando tutti

      ma si sa, italiano, piaciuto a tanti, esaltato (anche da me) diventi la vittima designata di chi vuol farsi vedere ;)

      non lo consiglio sempre ma di questo film caldeggio molto la seconda visione, molti particolari nuovi e soprattutto viverlo con l'atmosfera di sapere già ;)

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  17. Madonna che film interessantissimo.
    Mi ha sorpreso positivamente...non pensavo di trovarmi davanti a qualcosa del genere, davvero.
    Quando lo schifo si veste elegantemente..ma sempre schifo rimane.
    Ti voglio raccontare un aneddoto: è da anni che ne sento parlare qui da te di Miss Violence.
    Te ne parlavi sempre associandolo ad Old boy e parlavi di trilogia della vendetta.
    Adesso non ricordo quale fosse il terzo film!
    Io mi aspettavo un film alla Old boy e soprattutto pensavo fosse un film orientale !
    Che sorpresa vedendomi degli europei invece !
    Un film greco.
    Ha una bella fotografia e come ho scritto sopra l’ho trovato molto raffinato.
    Il regista è riuscito a raccontare l’aberrazione senza scendere nella morbosità della situazione.
    Poi devo dirti che non son tanto d’accordo nella tua interpretazione del finale ( leggendo i vari commenti) per me resta un orco in casa ( la madre) e quel chiudere la porta a chiave a noi spettatori non mi fa presagire niente di buono.
    Ti dirò che mi ritrovo nel commento di Antonio Niola quando nella parte finale di quello che scrive esterna i suoi dubbi sul possibile o meno lieto fine del film.
    Alla fine secondo me non c’è via di uscita ..il “mostro “ in quella famiglia continuerà ad esistere dentro quelle quattro mura domestiche.
    Sono i componenti stessi ad essere sbagliati ..non solo l’orco.
    Son carne che mangiano la loro carne , come qualcosa di incancrenito che non vuole conoscere cura.


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    1. oddio, mica la ricordo sta trilogia che dici, sarà stata una delle mi cazzate

      ricordo forse una Trilogia del Padre, ma credo fossero tutti greci

      davvero intendi il finale così? io l'ho visto 8 anni fa (mi pare) e a memoria ricordo come la madre la prima grande vittima, ma forse mi sbaglio

      anche nella mia visione non è che il finale sia positivo, quella famiglia comuinque è segnata per sempre (e hanno anche compiuto un omicidio) ma no, sta cosa dell'orco che comunque resta presente non la vidi per niente, ammetto

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  18. Mr Vendetta Lady Vendetta e Old boy...non so in che ordine.
    È questa la tua trilogia sulla vendetta.
    Ho fatto un po’ di confusione, lascia stare.

    Non è che rimane un orco , rimane una situazione malsana che non si risolve con la morte del padre.
    Lasciando perdere situazione assurde che la logica ti porterebbe a sottolineare anche quando l’orco è in vita il film per me involve dentro se.
    La situazione rimane grottesca anche senza l’orco e senza via d’uscita ...gli assistenti sociali non son riusciti a far venire fuori la verità prima e adesso quel chiudere la chiave della porta per me precludono ogni altra possibilità di interferenza positiva dall’esterno😀

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    1. beh, sì, ecco perchè non capivo, ahah (mi riferisco alla trilogia)

      ah, capito. No, io sono leggermente più positivo di te ma anche per me quello è tutto che un happy ending, quelle vite sono segnate per sempre

      ma, almeno adesso, possono cominciare un percorso di salvezza, o almeno provarci

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  19. Ciao.
    Cosa intendi, più esplicitamente, quando scrivi "torna il senso di fastidio misto a un guilty pleasure di piacere che prova lo spettatore"
    Grazie mille :)

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    1. Ciao!
      Nel senso che vedere film così forti e scomodi al tempo stesso repelle ma dà anche un "piacere colpevole" allo spettatore, insomma, è brutto dirlo ma vedere film così attira, stimola, malgrado quello che mostrano

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  20. Grazie per la risposta.
    L'ho visto ieri sera, per la prima e direi ultima volta.
    Crudamente e crudelmente perfetto in ogni sfumatura.
    Mi ha lasciato un letterale disgusto, un senso di nausea, un risvegliato dolore atavico e cronico misto a rabbia impotente ed utopico desiderio di vendetta.
    Avevo perfettamente inteso cosa volessi intendere con guilty pleasures e credo che, se questa tua affermazione nell'immediato mi abbia disturbata, a freddo credo sia più onesto ammetterlo che negarlo.
    Tuttavia, da donna, è una presa di coscienza che mi repelle. Senza giudizio.
    Grazie ancora.
    Marzia

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    1. Ciao Marzia :)

      No, non averne paura. Essere attratti dal torbido, dal male, dallo "schifo" non deve repellere. Anzi, più lo si va a conoscere, più si ha il coraggio di andarlo a vedere più possiamo fuggirne. E combatterlo. Non si possono combattere cose che non si vanno a conoscere. Per fare del bene, per vivere nei valori, per dare il meglio di noi, per sapere dare affetto e amore è sempre importantissimo conoscere il coltraltare delle cose

      così che alle "nostre" teniamo ancora di più

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    2. Non lo dimenticherò. Grazie.

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    3. Grazie a te di aver commentato, figurati

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  21. A me piace leggere commenti recenti su film che ho visto e commentato in passato e trovo che arricchiscano ( il più delle volte) le mie certezze con informazioni in più..che possono essere considerazioni a favore o a sfavore del film che ho visto.
    Commenti come quello dell’anonimo sopra io li trovo un po’ frustanti e inconcludenti.
    Non sono dell’idea che un film possa repellere a priori .
    Miss Violence non può repellere .
    È un film che piace o meno .
    A me è piaciuto come mi son piaciuti A Serbian film , Megan is missing , Hope , Kill list , che ne so Eden Lake e chissà quanti altri .
    Non per questo devo giustificarmi con qualcuno perché questi film mi piacciono.
    È trovo un offesa alla mia intelligenza che qualcuno possa dubitare della mia buona fede quando scrivo che mi piacciono.
    Dire che ti piacciono certi film “ torbidi” come li avete definiti sopra e son d’accordissimo con il senso che dai dato al motivo perché si guardano , son meno d’accordo con il fatto di doverlo spiegare a qualcuno perché altrimenti fraintende il fatto che ti possano piacere.
    Buona Befana

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    1. No, spetta Max

      il tuo discorso lo capisco, ha volendo anche senso ma non credo sia questo il caso

      intanto, in un'epoca in cui non si comemnta più nel blog, farlo è semrpe bello

      in più Marzia è stata carinissima e la sua risposta alla mia risposta conferma quello che è stato il suo approccio

      ovvero a fine film essersi sentita "sporca", a disagio e quindi, dopo aver letto le mie parole, capire se quel disagio che aveva provato era lo stesso (misto a "piacere" di aver visto un gran film) che avevo espresso io

      e credo ci siamo trovati

      io Max sto scambio l'ho visto all'opposto tuo, ovvero sincero, stimolante e molto umile

      ce ne fossero

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  22. A me resta il sentore che lei volesse essere sicura di cosa intendessi te con guilty pleasure e che la tua spiegazione coincidesse con quello che voleva sentirsi dire lei.
    Insomma ti ha fatto una domanda dove già sapeva la risposta.
    Perché intelligentemente non poteva esserci altra risposta.
    Ma è logico.
    È il dubitare ed esternarlo che mi lascia perplesso.
    Tutto qua .
    Comunque contento te..

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    1. Max, non so che dire

      Noi so 10 anni che "litighiamo" su film e recensioni, che te critichi cose che ho scritto, come le ho scritte o chiedi chiarimenti su cose che non hai capito

      ed è bello così!

      l'ha fatto questa lettrice, tra l'altro con molto garbo, e dici che non ti piace come cosa

      che è che non capisco?

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    2. Mica può piacere sempre tutto no?
      Comunque niente di personale con lei ne con te.
      Dieci anni?
      Te mi offendi così.
      Dai alla mia scrittura una pesantezza che comincia ancora prima che ti “ conoscessi” sul blog.
      Sai che ho visto A Monster call ..ci ritroviamo la.
      -:)

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    3. No, ma dicevo è strano che uno come te che da sempre - e ne sono contento -. ha fatto critiche film o a cosa che ho scritto critichi chi critica ;)

      è il bello di un blog, chiunque può dirmi qualsiasi cosa, se metto online le recensioni va accettato

      e, tra l'altro, Marzia è stata carinissima

      te aspetto di là

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  23. Secondo me alla fine la nonna/madre prende il posto del patriarca come capo-famiglia, ma non lo fa volutamente. Di fatto il film si chiude come era iniziato, con un ordine, un'imposizione. Quell'ordine di chiudere la porta per me rappresenta il fatto che la coercizione è ormai parte integrante della famiglia e così sarà per sempre. La violenza non è più funzionale a qualcosa, ma diventa il principio regolatore dei rapporti e non c'è nessuna possibilità di emanciparsi. Morto un mostro (che ha esagerato), se ne fa un altro (meno mostro ma ugualmente coercitivo). Sia chiaro che non lo fa per cattiveria, ma perché conosce solo quella forma di relazionalità e non può che continuare a comportarsi così. E devo dire che questo finale lo trovo più realistico di una liberazione incondizionata dalla sofferenza, che termina semplicemente con la morte del mostro.

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    1. Non sono per niente d'accordo Vito ma trovo la tua interpretazione calzante, interessante e assolutamente da prendere in considerazione

      forse dovrei rivedere il film (sono a quell'unica visione di 10 anni fa) ma nella mia testa quel finale era una liberazione da tutto, e un chiudere per sempre un capitolo tremendo della vita di quelle donne

      chiudendo quella porta è come se si dicessero "tutto questo non esiste più"

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    2. Penso che il finale sia volutamente a doppio senso (se non sbaglio anche il regista ha dichiarato così), però ritengo che l'interpretazione in chiave di liberazione sia, per così dire, troppo "liquidatoria", se non addirittura banale, rispetto alla portata del film, pur essendo sicuramente molto simbolica. L'uccisione del mostro viene vista come una liberazione da tutti, ma la scena immediatamente successiva, in cui la nonna riunisce la famiglia e fa chiudere la porta, dimostra a mio avviso che poco è cambiato nelle dinamiche familiari. E come può essere altrimenti, dal momento che questa per loro rappresenta la normalità? Non scordiamoci che la nonna, pur essendo certamente anche lei una vittima, è l'unica che ha scelto di avere a che fare col mostro (sposandolo e facendoci dei figli), mentre gli altri sono molto più vittime di lei (in primis la figlia maggiore, che infatti sente maggiormente il senso di liberazione che manifesta in quel bellissimo ghigno finale). Si tratta a mio avviso di una liberazione molto parziale, che non chiude definitivamente il capitolo violenza.

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    3. No, ma ripeto, la tua interpretazione non solo non fa una piega ma, come la spieghi benissimo, ha anche molta coerenza

      Io ho vissuto quel finale in maniera diversa (del resto te stesso dici che è a doppio senso, io ne ho preso uno e te un altro) e. malgrado le tue parole sono molto convincenti, non posso abbandonare quella pista, perchè l'ho sentita forte

      vero, alla fine c'è comunque una freddezza e un mood molto pesante, ma è stato commesso un omicidio (e ci saranno anche delle implicazioni, magari qualcuno finirà in carcere)

      ma resto dell'idea che tutte le donne si sono liberate del mostro e che ormai hanno la vita rovinata per sempre (per i traumi, gli abusi ma anche per l'omicidio) ma che no, sono tutte insieme dalla stessa barca

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao