11.6.16

Il Controfestival - Emmegì

Cinema Nicchia: la formazione secondo Emmegì


C.T

Nome: VHS Khalouca di Nejib Belkadhi
Nazionalità: Tunisia
Numero di maglia e ruolo: CT – Kaloucha, Maestro di cinema, Maestro di vita.
Immagini: 

Descrizione: A Sousse la gente gira con le scimitarre imboscate nei motorini. C’è vita a Sousse, e c’è anche la morte. A Sousse c’è un imbianchino pazzo per il cinema anni '70 e pazzo punto. Lo chiamano Kaloucha. Produce film che girano in VHS fra gli emigrati che affittano sale per rivedere i propri parenti personaggi di “Tarzan degli arabi”. Kaloucha è un’inesorabile forza del cinema e della Natura e la pellicola è un delizioso tributo a un modo di girare folle e socialmente utile. E’ anche un canto all’amicizia, alla leggerezza, alla comunità, con tanto, tanto, Mediterraneo dentro.
Slogan: Io sono tunisino!
1
Nome: Naqoyqatsi di Godfrey Reggio - Musiche di Philip Glass
Nazionalità: USA
Numero di maglia e ruolo: 1 – Tra i pali, sequenze di immagini e musiche, minimalismo narrativo, non c’è bisogno di parole, solo di spazio/tempo. Al principio era il suono, le cose sono, si muovono, interagiscono in sistemi complessi.
Immagini:

Descrizione: Per un periodo del fine millennio frequentai gli affascinanti spazi ex industriali di un centro sociale appena occupato, periferia nord di Milano, gruppo Breda. Un’esperienza culturalmente innovativa rispetto agli “standard” dei csoa dell’epoca. Una volta ci fu una serata con proiezioni di Koyaanisqatsi e altri film e corti minimalisti, con musiche originali o contributi musicali diversi (dj o live). I filmati erano proiettati al massimo delle dimensioni su intere pareti del capannone, la musica proposta all’unico volume possibile: altissimo. L’impatto fu grandioso, fertile nei sensi e nella mente.  (da qui)
E l’onda d’urto è arrivata lontano. La trilogia avviata con quella pellicola si è chiusa con Naqoyqatsi, in cui si giunge all’era digitale. Impossibile soprassedere sulla musica, elemento essenziale e inseparabile dell’opera filmica: Philip Glass, compositore spesso al cinema ma che resterà per sempre ricordato per le colonne sonore della Qatsi Trilogy.

Slogan: Dilata l’immagine! Alza il volume!

2
Nome: Oasis di Lee Chang Dong
Numero di maglia e ruolo: 2 - Devianza, disabilità, rabbia, sesso. Un sistema sociale che sembra nato per soffocare ogni autenticità affettiva.

Nazionalità: Corea del Sud
Immagini:

Descrizione: Jong Du non ha le rotelle come gli altri. E’ appena uscito di galera per omicidio colposo, è spaesato, nessuno ad aspettarlo e, come tanti, troppi, ci mette un attimo ad essere arrestato ancora. Poi, nonostante la sua innocenza, si sente in colpa per l’uomo rimasto ucciso e così viene a conoscenza della figlia, Gong Ju, paralitica. Tra i due, dopo un inizio burrascoso, si instaura un legame forte, tra reietti, nato dalla forza del disprezzo che li circonda.
Slogan: Rage against the Machine!

3
Nome: Il Libro della Vita di Jorge R. Gutierrez
Numero di maglia e ruolo: 3 – All'alba dei trent'anni ho maturato con estrema chiarezza una decisione: i Morti devono far parte della vita.
Nazionalità: Mexico
Immagini: 


Descrizione: Non è facile incappare in un'opera che sa raccontare della Morte e del suo corteo nelle buone corde delle vie tradizionali. Il Libro della Vita è un film che mette in scena con intelligenza, stile e colore le figure divine e archetipiche della vivace tradizione messicana, modernizzando e semplificando senza stravolgere o banalizzare. C’è da sperare che un giorno anche per le nostre storie e tradizioni qualcuno tiri fuori un film bello e “spendibile” nel circuito mainstream come questo.
Slogan: Chi l’ha detto che i Morti sono tristi?

4
Nome: Le quattro volte di Michelangelo Frammartino
Numero di maglia e ruolo: 4 – Lo scorrere delle cose, invisibile e lento per un senso, traumatico e sanguinolento per l’altro. Natura Maestra verticale e circolare. Noi siamo tutto.
Nazionalità: Italia, Calabria
Immagini:


Descrizione: "In noi ci sono quattro vite successive, incastrate l'una dentro l'altra. L'uomo è un minerale, perché ha in sé lo scheletro, formato da sali, e da sostanze minerali; attorno a questo scheletro è ricamato un corpo di carne, formato di acqua, di fermenti e di altri sali. L'uomo è anche un vegetale, perché come le piante si nutre, respira, ha un sistema circolatorio, ha il sangue come linfa, si riproduce. E’ anche un animale, in quanto dotato di motilità e di conoscenza del mondo esterno, datagli dai cinque sensi e completata dall'immaginazione e dalla memoria. Infine è un essere razionale, in quanto possiede volontà e ragione. Abbiamo dunque in noi quattro vite distinte e dobbiamo quindi conoscerci quattro volte."
Slogan: Film difficile e noioso? Non per un bambino.

5
Nome: Once di John Carney
Numero di maglia e ruolo: 5 – Stop(per). Ascoltare la canzone. E’ tutto lì...e la lacrima scorre ogni volta, preziosa come l’amore vero.
Nazionalità: Irlanda
Immagini:

Descrizione: Ascoltare la canzone. E’ tutto lì...e la lacrima scorre ogni volta, preziosa come l’amore vero.
Slogan: Ecco qualcosa di romantico.

6
Nome: Exils di Tony Gatlif
Nazionalità: Algeria, Francia, Nazione Rom
Numero di maglia e ruolo: 6 - Libero. Tony Gatlif gira film con tutto il corpo, e si percepisce oltre i confini della macchina da presa. Libero e passionale, il suo cinema infonde una potente e personale vitalità. Straordinari i doc o semi/fiction sulla musica e la cultura Rom, Latcho Drom e Swing su tutti.
Immagini:


Descrizione: Tony Gatlif ha due importanti caratteristiche: 1 i suoi film sono un inno alla vita e alla vitalità, 2 i suoi film sono un inno, cioè sono musica. E quando musica e vita si incontrano, boom. Gatlif, mezzo algerino e mezzo rom, fugge ragazzino in Francia e comincia a fare film. Conosce la potenza dei demoni che ti prendono la pancia. Sa i riti e le storie da raccontare. Sa che l’amore odora di terra e la terra odora d’amore, sa la profondità delle Culture. Exils è un viaggio al contrario di due giovani parigini in Africa e l'incontro con la propria strada. Il resto è musica.
Slogan: Al-ge-ria! Al-ge-ria!

7

Nome: John Dies at the End di Don Coscarelli
Numero di maglia e ruolo: 7 - Un panino al wurstel telefonico che corre come forsennato sulla sinistra. E oltre.
Nazionalità: USA
Immagini:

Descrizione: I viaggi della salsa di soia sono imprevedibili. Cosa succederebbe se Philip Dick incontrasse Romero? E se Po dei Teletubbies le cantasse a Italo Svevo? E se dietro al nickname di Chiara Scura si celasse Elvis Presley?
Slogan: Mostri, a noi!

8
Nome : A Turin Horse di Bela Tarr
Numero di maglia e ruolo: 8 - La vita è sopravvivenza nella bufera. E' un vegetale che scotta nel piatto, un pozzo, un cavallo che deperisce.
Nazionalità: Ungheria
Immagini:

Descrizione: Non ce n'è bisogno.
Slogan: Ogni cosa si spegne

9
Nome: Spring Breakers di Harmony Korine
Numero di maglia e ruolo: 9 - "Una boiata pazzesca. Impossibile dire se questa commediola sia più scema, amorale o disgustosa (…) sesso simulato, parolacce a raffica, oscenità varie e il trionfo della cellulite - "Il Giornale"
Nazionalità: USA
Immagini:

Descrizione: Spring Breakers
Sogno americano
16 anni per fuggire

Liquido, come Whisky giovane

Spring Breakers
Rivolta conforme
Commercio dell'oltre il fondo

Liquido, come Sangue Erettile

Spring Breakers
Nulla importa
Alle Dee dell'Amore

Liquide, come un'Ecate Ferina

Spring Breakers
Spring Breakers
Spring
Breakers

Senza Carne non c'è Incanto
Adolescente Primavera
Mantra di Morte e Vodka alla Cola

Slogan: E tu, ti fotti di paura?

10
Nome : La tentazione di Sant’Antonio di Veiko Õunpuu
Numero di maglia e ruolo: 10 – Il fantasista puro
Nazionalità: Estonia
Immagini:


Descrizione: La vicenda, drammatica e grottesca, del cammino verso e negli Inferi di un allampanato e smarrito dirigente estone. Pura maestria dietro la macchina da presa. Si ringrazia Bunuel.
Slogan: Das goldene Zeitalter!
Immagine incorporata 1
11
Nome : La bocca del lupo di Pietro Marcello
Numero di maglia e ruolo: 11. L’ala mingherlina e imprevedibile. Per Genova, per Napoli, per Marsiglia, per il Mare e per l’Anarchia.
Nazionalità: Italia
Immagini:

Descrizione: 80 mila euro di costo. Povero, e dei poveri sarà il Regno dei Cieli. Bastardo, pasoliniano, greve ma soave, "La bocca del lupo" è il racconto di una città -Genova- , delle sue caverne abitate dagli invisibili e dagli Spiriti del passato. Tra riprese mozzafiato documentario di un secolo fa, il film, prodotto dai gesuiti e vincitore del Torino Film Festival 2009, mostra antri, mura e caruggi che hanno visto fiorire un amore incrollabile nato dietro le sbarre fra Enzo, siciliano faccia da duro, cuore grande e libero, rapinatore e contrabbandiere e Mary, transessuale, con problemi di droga, scappata da una famiglia borghese romana. Niente attori, solo realtà, miseria materiale, estrema dignità e sapienza esistenziale: quella degli Ultimi.
Slogan: Il Pane e le Rose

14 commenti:

  1. Mister la citazione mi ha steso. !
    Non ho letto i pezzi su film che non ho visto ma ci ritornerò man mano che li vedrò.
    Per gli altri tanti complimenti, mi piace come scrivi.
    Con stima,

    Elvis

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  2. Bella Elvis
    Prova ad appoggiare l'orecchio sulla schiena di un coniglio bruno e troverai la mia voce che ti ringrazia per i complimenti, che incasso alla grande.

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  3. Uno stop(per) romantico?!? Come è possibile? :)
    Vero, basta ascoltare la canzone once again e lasciarsi trascinare.

    Spring breakers: una tinteggiatura ineccepibile. Fluorescenze adolescenziali.

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    1. Bella immagine!quali tra i 12 hai visto? E tu chiara?

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    2. Oltre a Once e Spring Breakers, Le quattro volte e A Turin horse. Ne mancano parecchi!

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    3. Dunque:
      Oasi
      La bocca del lupo
      John dies at the end
      Il cavallo di Torino
      Il libro della vita

      Di Godfrey Reggio ho visto qualcosa all'università. Ricordo un corto a ralenti in cui si vedono dei bambini con gli occhi spalancati, estasiati, stupiti o forse spaventati; alla fine una scritta spiega che sono bambini che per la prima volta scoprono al televisione. Lo trovai interessante!

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  4. Dei film che citi alcuni sono veramente bellissimi come Il Cavallo Di Torino che è autentico capolavoro, per me potrebbe realmente essere il vero film del millennio, ne parlavo con Frank Viso nel suo post.

    Bello e particolare La Bocca Del Lupo Di Marcello, pellicola italiana meritevole.

    Grande anche Spring Breakers di Korine, ti riporto il mio commento qui sotto post cinema per farti capire quanto mi era piaciuto:

    "Spring Break forever! Questo è il sogno dei giovani adolescenti nati con Mtv e Britney Spears, quella festa che nessuno deve rinunciare e che è il sogno (americano?) di chiunque vuole divertirsi senza freni. Questo è quello che riescono a fare ad ogni costo quattro ragazze, che nonostante siano al verde rubano in un fast food e si procurano la grana che gli permettere di vivere il sogno, quel sogno tanto agognato che è l'esperienza della vita. Però si sa le cose quasi mai vanno sempre lisce, infatti vengono arrestate e solo grazie all'aiuto di un gangsta-rapper riusciranno solo all'apparenza a liberarsi dai guai.

    Prima esperienza da parte mia con il regista indipendente Harmony Korine e subito un'esperienza sensoriale da overdose. Il regista pesta bruscamente a tavoletta sul pedale dell'estremo e ci fa vivere un'escalation di trip allucinogeno che riflette la società adolescenziale di oggi. Una corsa senza sosta verso l'oasi del piacere senza doveri ne restrizioni, il tutto votato all'eccesso senza freni. Korine prima culla, poi sfalda di netto il sogno americano con una ferocia inaudita e provocatoria, con scene che rimangono nella mente e che disturbano (al limite del soft-porn) per quanto sono crude, immergendoci in un mondo che solo all'apparenza è un paradiso, ma che sotto la superficie è un'inferno che scava dentro le anime e le svuota di ogni etica e morale.

    Emblema sono le quattro ragazze protagoniste (due delle quali viste in Disney Channel!) ma soprattutto Alien (un James Franco Caronte che traghetta le anime all'inferno), un gangster-rapper simbolo di una cultura votata al dio denaro e ai più sferzanti piaceri della vita (soldi, sesso, droga). Korine tecnicamente funambolico colpisce e atterra lo spettatore, soprattutto un montaggio che è da paura, una fotografia coloratissma e scelte visive che stupiscono come tutta la pellicola. Per certi versi troppo eccessivo, per molti sicuramente potrà apparire vacuo e inutile, ma è proprio nella sua fragorosa vacuità e inutilità, che vuole rappresentare come specchio di un mondo adolescenziale, il punto di forza e la profondità di un'opera che dividerà chiunque la veda: ci sarà chi la sosterrà una vaccata pazzesca, e chi invece come me un piccolo cult."

    Voto: 8

    Ho sentito parlare benissimo di Oasis e Once ma non sono mai riuscito a vederli :)

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    1. Ciao revu, x me SB è un supercult, un film da nove! Vedo tutto quello che hai visto tu e anche una parte della narrazione estatica e esoterica. Un film di iniziazione e di ferino femminile come pochi. Insomma: wow

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  5. hai una bella squadra:)

    1 avevo visto Koyaanisqatsi al cinema, una vita fa, unico
    2 Oasis è un altro mondo che non sapevi esistesse
    3 mi manca
    4 un mondo che (r)esiste, film che è un miracolo
    5 visto due volte, la seconda a Praga
    6 Tony Gatlif è prezioso e necessario
    7 mi manca
    8 immenso!!!
    9 mi manca
    10 un pezzo di mondo appare
    11 Pietro Marcello come Tony Gatlif (e Frammartino): prezioso e necessario
    Nejib Belkadhi lo conosco, visto un film su Arte, è uno che il cinema vive in lui

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  6. Ti caldeggio il cartone e soprattutto il film su kaloucha che trovo strepitoso. Se quel bel tipo di Giuseppe vorrà fare un raduno proporrò di vedere kaloucha tutti insieme. Grazie per il commento Ismaele. Mi piacerebbe sapere bene cosa ne pensi di gatlif

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    1. se sai il francese, ecco il nostro amico:

      https://www.youtube.com/watch?v=ukYiAtrmIEQ

      cartone e John... stanno già arrivando dal torrente

      adesso fuggo che ho scrutini, una buffonata, naturalmente

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    2. Grazie poi guardo. C'è anche il film su tube cmq

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  7. credo di avere visto tutti i film di Tony Gatlif

    latcho drom è un'illuminazione, capolavoro

    di Vengo avevo scritto:
    i film di Tony Gatlif sono eccessivi e difficili da incasellare, sono film di Tony Gatlif, e basta.
    è uno di quegli autori che si ama o si odia, a me piace molto.
    e questo film contiene gli "archetipi" del suo cinema, l'amore, la famiglia, la vendetta, la musica.
    e poi magari non è perfetto, c'è solo da prendere o lasciare, e io prendo

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao