20.6.16

Recensione "Laurence Anyways"


La mia personale conferma di Dolan.
Francamente, ai confini del capolavoro.

Questo film fa parte de La Promessa (6/15)

Laurence le confida che sta per morire.
Sembrava tutto bello fino ad un attimo prima e poi le confida che sta per morire.
Prima, a dirglielo, c'aveva provato nel fracasso apocalittico di un'autolavaggio. La macchina si lavava, la coscienza pure, in un film dove pioggia e acqua la fanno da padroni.
In realtà sta benissimo Laurence, quello che sta per morire è solo il Laurence che non ce la fa più a fingere di star bene in un corpo e in un'immagine di sè che non sente più suoi.
Laurence è una donna nel corpo di un uomo. E se il corpo, almeno per il momento, deve restar quello, l'immagine di sè, quella sì, quella la si può cambiare.
Tacchi, gonna, trucco, Laurence inizia la sua nuova vita.
Non è omosessuale Laurence, ama una donna, sempre lei. E continuerà ad amarla se lei saprà accettarlo.


Il mio secondo Dolan.
Vedete, quando si hanno davanti autori così personali e riconoscibili bastano pochissimi film per formulare un giudizio. Io credo di amare il cinema di Dolan, ne sono quasi certo. Amo come sa scrivere i personaggi, quanto sa volergli bene, amo la sua regia, il suo stile, il suo coraggio.
Dolan è giovanissimo, bello, intelligente, colto, un prodigio.
Tutte le caratteristiche perfette per poter essere odiato.
A 23 anni non puoi tirarmi fuori Laurence Anyways. E' "oggettivamente" una cosa che non può essere. Il cinema è sguardo sì, sensibilità sì, e quella la si può avere anche prestissimo. Ma il cinema è anche mestiere. Lo scrivere, il girare, il saper scegliere una colonna, il saper giocare con le luci. E a 23 anni non puoi avere tutte queste competenze (perchè nessuno mi leva dalla testa che Dolan non partecipi attivamente in ogni aspetto dei suoi film, lo si vede lontano un km quanto siano personali).
Ma lui ce l'ha tutte queste cose, lui ha girato Laurence Anyways e Mommy (e gli altri che non ho visto) a soli 27 anni.
E sta diventando un disco rotto questo. Ma tocca ricordarlo. Che entri in testa.
Ecco, quello che non avrei mai creduto è che un regista così giovane, così alternativo (il suo essere omosessuale conta da morire eh, non dobbiamo avere paura a dirlo), così "pop", alla fine abbia sempre un senso della misura pazzesco. Due film ho visto ed in entrambe le occasioni Dolan non eccede mai. Mai una scena troppo forte, mai un uso del sesso o del nudo troppo esplicito (in un film come questo poteva far vedere milioni di cose, si limita a nudi in campo lungo), mai la sensazione di voler usare mezzucci per "eccitare" lo spettatore.
C'è una scena emblematica. Laurence viene ospitato da un ragazzo gay che definire eccentrico è dir poco. Ha picchiato ed è stato picchiato, gronda sangue. Se ne sta seduto a casa di questo ragazzo, disperato perchè la madre non vuole vederlo. Il ragazzo gay gli si avvicina. Gli si mette davanti, il pube a 5 cm dal viso di Laurence. Lo spettatore per un attimo teme il "peggio". No, il ragazzo prende sopra la testa di Laurence una cassetta, ne tira fuori disinfettante e fazzoletti e inizia a curargli le ferite.


Questa scena è simbolo del cinema di Dolan, di un regista eccessivo nello stile ma allo stesso tempo tremendamente delicato e dolce nei contenuti e nelle scelte. Un accenno di scena di sesso diventa una scena di cura. Sembra quasi che sia lo stesso Dolan a curare le ferite di un suo personaggio anzichè "usarlo" per una scena shock.
Laurence Anyways è così, è un film delicato nella sua forza, colmo di speranza nel suo dramma.
Ma del resto così è il suo personaggio principale, Laurence, uno straordinario uomo che prova a combattere tutto quello che è e che gli accade sempre con positività. Lo ammetto, io sono rimasto innamorato dal suo occhiolino. Lo fa più volte, anche in scene molto drammatiche. Il suo occhiolino e il suo sorriso (straordinario l'attore principale, Melvil Poupaud) arrivano sempre in momenti in cui altri personaggi ed altri registi avrebbero inserito scene madri di grande drammaticità. E' come se lui dicesse a tutti quelli che gli stanno intorno "va tutto bene, state tranquilli, io sto bene". E' un uomo notevole Laurence, molto più uomo di quelli che una gonna e dei tacchi a spillo non li metterebbero mai.
Ho scritto tanto e ancora nessun accenno alla regia e alla storia d'amore del film.
E ancora non lo faccio.


Perchè prima voglio ricordare quello che considero il rapporto più bello del film, quello tra Laurence e la madre. Ragazzi, le madri, le madri, sono le depositarie delle chiavi del mondo, che i padri e gli uomini se ne facciano una ragione. Le scene tra la madre di Laurence e lui sono probabilmente le più belle del film. A volte si dicono cose terribili eppure li vedi, li senti, quanto si vogliono bene. Dolan costruisce dialoghi splendidi in questo senso (ed inserisce in uno di questi uno degli occhiolini e dei sorrisi di cui sopra, disarmanti). Una madre che gli "promette" che non vuole più esserci e al tempo stesso sembra dirgli "tesoro mio, sono qua, non ti abbandonerò mai". Un madre che accoglie la rivelazione di Laurence senza nessun battito di ciglia, come se lei l'avesse sempre saputo (ed è in questa (non) reazione che cogliamo tutto l'amore che prova per il figlio).
La sequenza in cui lei lo accoglie fradicio in casa e poi getta con rabbia il televisore del padre è una sequenza straordinaria.
Ma di grandissime sequenze ne troverete moltissime, spesso aiutate dalla solita grandissima colonna sonora dei film di Dolan. Ho visto accenni di Refn nella sequenza della disco, di Sorrentino nell'uso quasi grottesco dei primi piani di alcuni personaggi (ad esempio il delizioso gruppetto di vecchiette drag queen), di Trier in alcuni movimenti di macchina.
Che eleganza, che occhio. Certo, a volte Dolan eccede un filo sullo stile, facendo perdere un attimo al film quel grande senso di drammatica verosimiglianza che lo pervade. Mi riferisco, ad esempio, alla celeberrima e coloratissima scena della camminata sotto i panni stesi, ma non solo a quella. Ma se si storce un pò la bocca per questi eccessi, al tempo stesso l'occhio sta là a zittirla quella bocca, a dirle che c'è lui che gode, non rompa troppo le scatole.
Ma questo film, e finalmente c'arriviamo, è la storia di una grandissima storia d'amore. Una storia d'amore che muore e rinasce più volte come una fenice. Una storia d'amore di una donna che "deve comprare la parrucca al proprio uomo". 
(E che meraviglia, ancora una volta dopo Mommy, Suzanne Clement... )
Si superano tante difficoltà per amore ma si può superare anche questa?
Fred e Laurence sono due anime belle fatte l'una per l'altro. La comprensione di Fred per quello che sta accadendo a Laurence è straordinaria. Se solo una donna prova a criticarla per tante scelte che verranno dopo è una donna in malafede. Tutte sarebbero scappate prima, tutte.
E invece loro due restano sempre là, come funamboli sopra una corda senza protezioni sotto. 
Cadono più volte sulla fune ma riescono a rimanere appesi, sempre.



Fino a che c'è un bar e c'è una scena d'addio che chiede un posto nel gotha degli addii cinematografici.
Alcune sensazioni non ci sono più. 
Prima di mangiare posso andare in bagno?
Il tempo passa. 
E poi due persone escono, una da una porta e una dall'altra.
Che buffo, lo stesso tipo di addio di un altro recente capolavoro, La vita di Adele.
Anche qua, dopo l'incontro in un caffè, qualcuno si allontana di spalle.
E si volta indietro, un pò per accertarsi di non esser visto e un pò per sperare, invece, di vedere l'altro.
Un addio che diventa vento, un vento che porta via sè stessi e le foglie.
Ma il ricordo, quello resterà sempre.
E se l'addio è vento, il ricordo invece, un giorno, fu diluvio in un salotto.
Adesso no, adesso non è più tempo per i diluvi d'emozione.
Adesso c'è solo un dolce occhiolino, l'ennesimo.
Non importa il mio cognome, non importa il mio genere, non importa niente.
Sono Laurence.
Anyways.

39 commenti:

  1. Oh io non ho visto nulla di Dolan, ma tu sei andato a Roma per vederlo o lo han dato nella tua regione? Pare che pian piano distribuiranno tutti i suoi film al cinema, speriamo con una più ampia diffusione.

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    1. Sembrerà un paradosso ma semmai sono i romani a dover venire qui a Perugia visto che credo quella della nostra città sia la migliore distribuzione cinematografica italiana ;)
      Niente, qui prendono assolutamente tutto, tutto.
      E recuperano film con rassegne su rassegne.
      QUindi sto tranquillo, prenderanno anche tutti i Dolan ;)

      anzi, a dir la verità avevano già fatto due rassegne con tutti i suoi film a quel cinema ma li persi.

      Poi arrivo su Sny e Alps, appena posso

      un abbraccio

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    2. Magari ce ne fossero di più di sale che "rischino" il cinema d' autore... Mica chiedo tanto, giusto una ogni tanto :) Poi ci credo che la gente va solo per i cinecomic o i cartoni per bambino: danno solo quelli :D

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    3. Qui a Perugia è il contrario, sei sale su sei tutte d'essai.
      Se vuoi i film da multisala devi andare, appunto, nei multisala fuori città.
      Insomma, paradossalelmente i perugini si potrebbero lamentare del contrario ;)

      (no, a parte gli scherzi, i multisala sono a 5 minuti per chi vuole)

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    4. visto al postmodernissimo?
      uno dei multisala che citi lo vedo dalla finestra di casa mia, se a Perugia si sente la mancanza del multisala ve lo cedo in cambio di uno dei 6

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    5. Sì, al post.
      Post in cui sono pure tornato ieri per Neon Demon ma dopo aver parchieggiato a Pellini, fatto tutta via dei Priori e via della Viola alle 10 di sera, arrivato al cinema ho letto questo:

      Giovedì 16 ore 22.00
      Venerdì 17 ore 22.00
      Sabato 18 ore 22.00
      Domenica 19 ore 22.00
      Martedì 21 ore 22.00
      Mercoledì 22* ore 22.00

      capirai le bestemmie...

      ah, ma a me non manca per niente il multisala...

      Tienitelo lì stretto davanti casa ;)

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  2. Bella la tua passione.
    Rimasi folgorato da un altro 24enne "prodigio". Korine, a 24 anni ha girato Gummo. Lo vidi a Venezia con lui in sala e sticazzi che applausi si beccò.

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  3. Io di Dolan ho viso qualcosa in più, ma sono a metà strada. Non un genio, ma sicuramente uno molto bravo. Per me non conta tanto il suo essere omosessuale, quanto 'figlio di', dato che in Canada suo padre è un attore molto famoso.
    Non sapevo con quale suo altro proseguire la visione ma questo sembra l'ideale :)

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    1. No no, spetta. Il suo essere omosessuale c'entra da morire per il tipo di storie che racconta e per il coraggio che ci mette dentro, questo io intendevo nella recensione.
      Certo il suo essere omosessuale non c'entra nulla con il resto.
      Ma i suoi film sono talmente personali e sentiti che la "materia" deriva da lì.
      No, ma figurati, l'oggettività deriva dal fatto che non si può non negare l'eccezionale bravura e "diversità" di questo qui.
      Poi può non piacere per nulla, quello è un altro discorso

      guarda, a sensazione credo che questo possa essere il suo più bello, me l'hanno confermato anche amici

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    2. Mi viene un altro paragone rispetto al discorso dell 'energia personale ' intesa come esperienza, individualità dell autore. E pure come energia sensuale e sessuale, in questo caso etero ed è l'opera di Tony gatlif. Ne parlavo nel controfestival: lui ha una sua particolare indole vitale che riesce a oltrepassare i confini bidimensionali del cinema. E butta fuori un sacco di amore, di relazione, di musica, che poi son tre facce della stessa medaglia. Dolan fa un po lo stesso, con qualche sovrastruttura in più forse.

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    3. Sì sì, ho letto con molto piacere sia tutti i vostri pezzi che tutti i commenti del controfestival.
      Direi che per come lo poni il paragone è perfetto. Certo, Dolan credo sia meno "puro", ecco, se intendevi questo. E ci sta, l'estetica esasperata molte volte è sempre sovratruttura

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  4. Bella rece :)
    E capolavoro assoluto questo film! Mi piace tantissimo Dolan e anche il suo primo, J'ai tue` ma mere, e` meraviglioso per come un 17enne sia riuscito a vedere lucidamente un rapporto conflittuale madre-figlio.
    Adoro la cosa che in Quebec sono rimasti negli anni Ottanta a quanto pare, proprio per l'estetica che resta sempre un miscuglio di piu` epoche ma quella che domina sono gli 80s e danno a tutto un'aria fiabesca. Ovviamente sto film dura quasi 3 ore ma sembrano meno. Ho pianto tantissimo!

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    1. Come 17 anni? non 20?

      cambia poco, prodigio rimane

      spero di recuperare anche quello al cinema ;)

      sì, hai ragione, lo stile è pazzesco e molto anni 80.

      grazie mille ;)

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  5. come non essere d'accordo?

    http://markx7.blogspot.it/2014/12/laurence-anyways-xavier-dolan.html

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    1. E come non essere d'accordo anche con te?

      specie

      "un’altra bellezza del film è che non c’è niente di morboso e scandaloso,"

      è una cosa che ho scritto e notato anche io. Secondo me importantissima

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  6. Ehi Caden, le tue recensioni non lasciano scampo!
    Dopo averti letto sembra di non poter arrivare a sera se non ci si mette subito a guardare il film...!
    :)

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    1. Ma, ma a sera ci arrivi anche se ti metti a vederlo di primo pomeriggio, dura 3 ore ;)

      non è vero, 2 ore e 40

      grazie mille, come sempre ;)

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  7. non ti leggo perchè conto di vederlo, ma visto il tema, hai visto the danish girl?
    paragone inappropriato?

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    1. Non lo so Tulli, che non l'ho visto quello.
      Ma è indubbio che la base sia molto simile, come no ;)

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  8. Mmm...non ho visto nessuno dei due purtroppo ma "a naso" e dai "sentito dire" dai miei amici che li han visti entrambi direi che si, è proprio un paragone inappropriato Tullipan...

    The Danish Girl pur avendo un tema di fondo praticamente quasi identico è anche un film molto diverso soprattutto nella sua confezione da grande pubblico, penso invece Dolan faccia film molto più personali (come ci conferma pure Caden sopra...
    Oh per quel che può valere il mio commento eh... :-)

    Tornando invece alla tua recensione Giuseppe io lo sapevo...
    Lo sapevo che appena uscito dovevo subito precipitarmi in sala, perché film come questi è già un mezzo miracolo escano anche solo pochi giorni e non afferrarli al volo significa appunto perderli, proprio come è successo a me (e idem con The Neon Demon che pure tu hai perso ma per sfiga, di cui con gli amici parlavamo fin da novembre quando conoscemmo di persona N.W.Refn, e che mi han detto essere pure lui film particolarissimo e certo da non mancare, ma vabbé...)

    Ma torniamo a Laurence... Io finora ho visto solo Mommy di Dolan ma purtroppo e benché lo reputi un film interessante non mi è purtroppo scattata la scintilla che invece in tantissimi avete avuto.

    Anzi il mio problema è stato proprio l'aspettativa troppo caricata, mi aspettavo il "capolavoro del secolo" a sentir commenti di amici e son rimasto "deluso" (nota virgolette :-)).

    Ma parlando con chi invece di Dolan ha visto tutto c'è un plebiscito assoluto su questo Laurence Anyways, considerato all'unanimità il punto più alto della sua cinematografia.
    E la tua recensione e il tuo "ai confini del capolavoro" non fanno che esserne l'ennesima conferma.

    Capisci quindi perché brucia ancor più dopo questa lettura della tua appassionata recensione averlo mancato in sala.
    Ora non mi resta che sperare che lo ripropongano in qualche arena estiva (ma ci spero poco) o sennò se c'è ancora da te venirlo a vedere a Perugia nei prossimi giorni. :-)))
    Ciao!

    RoberTo(rnhill)

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    1. Eh, ma Roberto, se Mommy t0aveva deluso per le aspettative te immagina quanto rischi con Laurence di cui quasi tutti ti parlano ancora meglio e di più.
      Insomma, unendo le due parti del tuo commento, è quasi sicuro il disastro ;)

      quindi dimentica tutto, vedilo quando meno te l'aspetti, pensa che è un brutto film (e lo è, orribile) e poi facci sapere

      da me qualche orario sporadico c'era ancora

      ma adesso hanno preso Tom a la ferme di Dolan, e lo voglio vedere. Vediamo se si riesce in questo fine settimana (quasi) comune

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  9. Oggi ho visto "È solo la fine del mondo"
    Mi aspettavo tantissimo da questo enfant prodige qui tanto acclamato. Alcuni sguardi (tra l'altro c'è anche qui un bellissimo occhiolino), alcuni momenti mi hanno folgorato, ma, regia quasi perfetta a parte, non mi convinceva del tutto. Non trovavo il genio. Bè, l'ho trovato con il finale.
    Lontano dal capolavoro a mio parere, ma senza dubbio ottimo.
    Ora mi guardo tutti gli altri

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    1. Io vado domani

      beh, qui molto acclamato, direi ovunque ;)

      ed è questo il suo problema semmai, perchè dopo chi lo vede come te per la prima volta è molto più facile che trovi qualcosa da ridire che concordi con gli altri

      quelli troppo esaltati di solito ci rimettono ;)

      ma il tuo commento invece è equilibrato ed oggettivo

      vai, speriamo bene, anzi, meglio con gli altri

      io per ora poco posso dire su questo ;)

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    2. Attendo con ansia il tuo parere

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    3. Alla fine l'ho visto, perchè ho sentito la colonna sonora dal trailer e ne sono rimasto affascinato (l'ho ascoltata una ventina di volte, la adoro). Strano motivo, eh? Aspettative everestiane.
      E, cribbio, l'ho adorato.
      Uno di quei film che lo vedi, lo senti che raccontano storie più grandi (Le tre ore dovutissime). I personaggi sono incredibili, uno più bello dell'altro. E poi, lo devo proprio dire, per me è proprio l'eccesso nel racconto ciò che lo rende grande. Il ballo, la casa delle Rose, la farfalla nella bocca di Laurence, la cascata di ricordi, la camminata... La camminata sotto i panni è una scena unica. E poi, quanto agli occhiolini di Lawrence, bè, sono meravigliosi. Forse, eccessivamente bello

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    4. Questo è un film incredibile...

      Pensare che Mommy è arrivato secondo al torneo del millennio e questo tipo 200imo ti fa capire quanto la distribuzione conti in certi casi.
      Perchè quasi tutti quelli che hanno visto entrambi concordano sul fatto che siano allo stesso livello, anzi, forse laurence un pelo sopra (anche per me, forse...)

      eh, ma anche io ho adorato alcune scene eccessive eh, credo di averlo detto in rece

      sì, troppo bello, troppo grande, uno di quei film fiume che diventano esperienza

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  10. A visione appena terminata posso dire che quel "Laurence, anyways" finale mi ha steso.

    La mettiamo nella lista delle scene perfette?

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  11. Sono in fase di recupero dei Dolan e dopo aver visto i suoi primi due film (J'ai tué ma mère bellissimo, mentre Les amours imaginaires mi ha convinto molto meno) ho recuperato questo, bhe che dire, pellicola che è un fiume in piena di suggestioni, colori, stili, rallenti, primi piani, vite ai margini e una storia d'amore che è fulcro e pulsante battito che probabilmente non smetterà mai di scandire la vita di questi Laurence e Fred. Dolan si conferma autore personale e coraggioso, non tutto per me è al suo posto, come per esempio la durata con certe scene che forse non sono necessarie o certe sequenze che odorano di esercizio di stile, ma il comparto tecnico dalla direzione degli attori alla messa in scena, alle musiche e al montaggio sono pregevoli. Ci ho visto influenze di Kar-Wai e Almodovar, sicuramente una pellicola che sarebbe piaciuta molto a Fassbinder, anche lui omosessuale e vicino a certi temi tlgb come Dolan. Il finale è struggente e commovente, bellissimo :)

    Voto: 8+

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    1. davvero interessanti i rimandi che fai, caspita, è verissimo, ci sono eleganze e dinamiche che con Kar Wai e Almodovar ci stanno benissimo...

      anche io durante la visione (e forse anche nella scrittura, non ricordo) ho notato quei piccoli difettucci che citi

      ma più ripenso al film più me lo ricordo grande...

      non ho visto niente di Fassbinder!

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    2. Fassbinder è uno dei massimi cineasti del nuovo cinema tedesco insieme a Wenders e Herzog, anche lui omosessuale, trattava temi e argomenti molto vicini a Dolan, per tanti aspetti ce lo rivedo tantissimo, chissà che il canadese si sia ispirato al tedesco! Di Kar-Wai e Almodovar invece ne sono certo, i rallenti del cinese e i colori e il melò dello spagnolo sono quasi copie spudorate.

      Si ci sono dei difetti che non me lo fanno incasellare come capolavoro, ma i pregi ovviamente sovrastano questi difetti, questo Laurence è un magma incandescente, fluviale cinema ispiratissimo e pieno di talento raffinato.

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    3. No no, ma Fassbinder lo conosco "bene" (dico come nome e titoli dei film) però nè ho mai visto nulla nè sapevo della sua omosessualità

      beh, di Kar Wai direi anche parecchia messinscena, eleganza e colori anche lui

      di Almodovar ci sono anche i temi e il tipo di personaggi, divertenti e malinconici

      ah, il rapporto pregi/difetti è 10 a 1 ;)

      sì, questo rimane per me il suo film più grande, giudizio a parte

      un romanzo bellissimo

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  12. Ciao Caden
    Recuperato ieri sera in un 'cinema in cortile', grande schermo e condomini curiosi. Chissa' cosa han capito?!?

    Scusami ma vado a ruota libera, sarebbe piu' facile a voce perche' son tante le cose interessanti ma soprattutto e' sorprendente la capacita' di mettere in scena certe dinamiche da parte di un regista tanto giovane. Tanta carne al fuoco puo' esser pericolosa e ci vuole una certa dimestichezza per non bruciar nulla.

    Che dettagli semina, ti passa con disinvoltura e grande equilibrio da scene stillose ai limiti del eccesso a piccole cose e gesti simbolici.
    Azzeccatissima l'immagine con le graffette, che poi hai scelto anche tu qui, rende proprio fisicamente le unghie femminili ed e' messa come conclusione ad una carrellata del suo sguardo ammirato sui visi delle allieve.

    Un film che scorre come un fiume e loro dentro, prima insieme e poi si lasciano si riprendono ma ugualmente due anime sempre unite.

    Il film e' fatto di sguardi, di sguardi su di lui/lei, perche' e' su quelli che si misura e si riconosce. Solo lo sguardo degli altri ci puo' definire.
    Che carrellate di sguardi nel suo passaggio in strade e nei corridoi della scuola, quante opinioni e pregiudizi su quegl'occhi.
    Quando manca lo sguardo lui/lei lo pretende, durante l'intervista la giornalista non lo guarda e lo evita, chiede ed evidenzia che e' fondamentale come il respiro.
    (anche in Donovan c'e' un intervista al protagonista ma per me decisamente meno riuscita)

    Lui e' perfetto, dosa bene dolcezza e scatti di rabbia, nel rappresentare le sfumature di una difficile metamorfosi, come morire e rinascere, nascere una seconda volta per 'correggere la fortuna' come dice De Andrè in "Prinçesa".
    Per lei un capitolo si potrebbe aprire, alla fine e' quella che cambia di piu' durante il film. Se lui e'l'evoluzione di una farfalla lei e' un camaleonte.

    Si al richiamo ad Almodovar,con il sorprendente Miguel Bosè ironico in "Tacchi a spillo" e figura tragica in "Tutto su mia madre, ma i suoi son melodrammi, piu' melo' che dramma.
    Francesca Basil

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    1. guarda, più ci penso più credo che questo sia il capolavoro di Dolan (voglio rivederlo però)

      uno dei pregi maggiori è proprio quello che dici, l'essere stiloso e profondissimo insieme. E a volte ci riesce in un'unica inquadratura, in un unico gesto o, come ricordi, anche solo in un oggetto, le graffette

      non parlarmi di sguardi, per me sono tutto, senza guardarsi negli occhi niente ha senso

      e anche nel cinema sono un feticista degli sguardi, quando li trovo potenti poche cose mi emozionano allo stesso modo

      l'intervista in Donovan è proprio brutta direi...

      sulle definizioni che dai di loro preferisco rivederlo, ora non ricordo bene

      io lo preferisco ad Almodovar ma forse perchè l'ho seguito come regista meglio dello spagnolo ;)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao