10.10.15

Recensione: "Dolcezza Extrema"


Il nuovo confine del trash movie.
Il movie col trash.
Perchè tutti possono fare cinema.
E pure bene

Un film lo puoi fare coi milioni di dollari (o euri). con le centinaia di migliaia, con le migliaia, con qualche centinaia.
Oppure con un pò d'animazione digitale, con i calzini, le parucche, i tappi delle bottigliette, le pantofole, i tubi, i preservativi e i detersivi.
Dolcezza Extrema fa suo l'assunto del cuoco grasso di Ratatouille, il defunto Gusteau, per il quale tutti possono cucinare, evribadicancuking.
Ma sposta tale assunto al cinema, tutti possono fare film, everibadicanfilming.
E il buon Alberto Genovese razzola in casa trovando tutti gli oggetti possibili, crea personaggi strani a metà strada tra i Muppets e i Munchies, si affida ad una discreta animazione digitale e tira fuori questo film che, anche se voi potrete dire ciò che volete, rimane comunque unico.
Dolcezza Extrema rappresenta un nuovo confine del trash movie. 
Il movie col trash.


E' proprio qui la sottile differenza dietro questa coraggiosissima e insensata operazione (che, mi dicono dalla regia, ha 5 anni di lavorazione dietro), ossia prendere cose-spazzatura, di nessun valore e farne un film.
La passione, l'incoscienza, la perseveranza, la pazzia e il sentirsi ancora bambini sono condizioni essenziali al tutto.
Questo è un film che non deve piacere o meno, o comunque questa non è la cosa più importante. 
Questo è un film che gli si deve solo voler bene.
Anche se potrebbe benissimo far schifo alla maggior parte della gente, non troverei argomenti per controbattere.
A me ha ricordato quando da ragazzo un pò più giovane di adesso mi divertivo a filmare con la telecamera bucciotti (pupazzi umbri) e dar loro voce.
Il Genovese di questo gioco infantile c'ha tirato fuori una sceneggiatura e 82 minuti.
Inserendo tutto in un contesto fortemente di genere, anzi, vista la piccolezza del tutto direi "de genere"(e anche degenere), la fantascienza.
Ci sono pianeti strani, c'è il leader assoluto di uno che ha la fissa del corpo, c'è una missione interplanetaria, una specie di interstellar pane e salame scaduto, atta a recuperare qua e là delle lampade solari da portare al pianeta del suddetto leader, tale Grigorio (me pare).
Insomma, non è che la storia sia sto cazzo.
E' confusa, è semplice ma allo stesso tempo difficile da capire, ma ce ne sbattiamo.


Ci limitiamo a vedere sti pupazzi che vanno in giro co st'astronave e ne passano di ogni.
Chi ama la fantascienza (non io), specie quella anni 80 si ritroverà molto coinvolto.
Ma ce n'è per tutti.
C'è il Divino Melma che è una via di mezzo tra il Divino Otelma e il mago della Wanna Marchi, lui e la sua fissa sul corpo.
C'è l'incipit con quell'Efisio che ricorda Mussolini.
C'è il pianeta Medusa (che porta a 5 minuti di bellissima fotografia) dove un Berlusconi calzino è imperatore assoluto a ritmo di dance e gnocche.
C'è la faccenda delle aste online.
C'è, anzi, ci sono, tutte le droghe possibili e tutti gli effetti che possono causare, espediente molto furbo di Genovese per rendere ancora più pazzo e nonsense il film, specie nelle clip musicali.
C'è un pò di torture porn, c'è la sguattera affamata di cazzo ed esperta di sadomaso, c'è il pesce tonto che parla una strana lingua a metà, anzi a un terzo tra il forbito, il maccheronico e lo sgrammaticato, c'è un intelligente e per niente pesante j'accuse ai regimi totalitari.
Attenzione, parliamo sempre di un film fatto col nulla, 90% amatoriale e e 10 sperimentale (anche se credo che le percentuali dovrebbero ribaltarsi), il rischio che dopo 10 minuti vi uccidiate o rompiate il pc è forte.


Ma per chi ama il trash intelligente, per chi capisce quanta passione ci sia dietro una cosa simile, per chi dietro un film di pupazzi ama ricercare tutte le citazioni possibili, beh, allora Dolcezza Extrema è una chicca.
Magari non si ride moltissimo, anche perchè il film ha una forte connotazione dark ed è molto inquietante, molto scuro, molto cattivo nei personaggi e nei mondi che racconta.
Non è un caso (e questo conferma quanto io ami solo la comicità di altissimo livello e quella di bassissimo, niente nel mezzo) che le più grasse risate me l'ha fatte fare la famiglia di pusher, lei troia e il marito che intanto disegna peni nella vagina.
Io sinceramente non so più cosa scrivere dopo peni e vagina, tutto il resto impallidirebbe al confronto.
Ah, c'è una colonna sonora metal da paura, anche questa però, nella scena dell'urlo finale, un pò presa in giro.
Ragazzi, vedetelo e prima di distruggerlo pensate al lavoro che c'è dietro.
E al coraggio.

2 commenti:

  1. Ciao Giuseppe, ma da che sito l' hai visto? Il link che hai messo richiede una registrazione

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    Risposte
    1. Ah, sì sì, brevissima registrazione con conferma in mail.
      Sito ultrasicuro, link mandatomi dal regista.
      Non credo ci siano altri modi

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due cose

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3 ciao