7.8.15

Recensione: "Le Vite degli altri"



Semplicemente uno dei più grandi film dell'ultimo decennio.

Ci sono piccoli film che ti entrano nel cuore. E non te ne frega nulla se non piacciono agli altri, piacciono a te. Non è il caso di questo film.
Ce ne sono altri che ti sconquassano dentro. E a prescindere dai loro difetti la botta emotiva è stata talmente grande che poi, del film, quasi te ne dimentichi. Non è il caso di questo film.
Poi ci sono film oggettivamente belli, quelli che solo un minchione può non riconoscerne la grandezza. Però anche in questi film tante volte trovi cose che non ti piacciono. Non è il caso di questo film.
Poi ci sono i film perfetti. Come questo.
Uno che stai lì e lo cerchi il difetto, lo cerchi lo snodo narrativo sbagliato, lo cerchi il personaggio sbagliato, lo cerchi un eccesso, che so, magari di retorica, lo cerchi il finale sbagliato o anche la singola sequenza sbagliata.
Ma non trovi niente. Perchè non c'è niente di sbagliato.
C'è una sceneggiatura impeccabile.
Ci sono dei personaggi monoliti da quanto son perfetti.
C'è una capacità di coinvolgere ed emozionare dovuta soltanto alla grandezza del film, non a trucchetti.
C'è un finale che se ci mettiamo un anno a pensarne uno più bello non lo battiamo.

E c'è la Stasi nel film (quella senza maiuscola mai invece) che controlla le vite degli altri per trovarci dentro anche solo una minima crepa, un pretesto, possibilmente anche inventato, per poterli dichiarare nella parte sbagliata. Basta sentire quello che vuoi sentire, interpretarlo come vuoi.



Voglio dire, una crepa c'è sempre, e se ormai qualcuno di loro, anche per motivi futili come far carriera, gelosia o puro divertimento, ha deciso che te sei nemico dello Stato stai tranquillo che sì, nemico dello Stato sarai dichiarato..
E nella migliore delle ipotesi smetterai di dirigere spettacoli teatrali, anche se questi erano praticamente tutta la tua vita. Non a caso persi loro decidi di abbandonare anche lei.
Oppure dovrai smetter di recitare, te giovane e bellissima attrice di talento.
Oppure smettere di scrivere, te scomodo intellettuale compagno dell'attrice di talento.
Lassù muovono i fili, e a volte a muoverli non sono nemmeno le loro teste, a volte è il loro cazzo, che poi tanta differenza nemmeno ci sarebbe, ma il loro cazzo vuole l'attrice e allora di conseguenza viene tutto il resto.
Viene un ministro maiale, viene la volontà di togliere di mezzo lo scrittore, vengono le miscrospie e le cimici, viene il centro di ascolto e viene HGW XX/7.
E un film che fino a quel momento è stato straordinario affresco di un'epoca, fotografia di anni particolarissimi di caccia alle streghe ma anche di fermenti che poi butteranno giù un muro, un film epocale, anche letteralmente, diventa il film di un piccolo uomo, nella statura e nell'animo.
Uno che sta lì con le sue cuffie ad ascoltare altre vite perchè la sua, di vita, non ha niente di significativo per essere vissuta altrimenti.
Buffo che questo film venga proprio dopo Ex Machina.
HGW XX/7  è un funzionario robot, uno programmato a far cose, uno che non ha personalità, soltanto una procedura dentro di sè. Paradossalmente Ava è più umana di lui.
Poi però accade una cosa particolare, e sta qui la grandezza principale del film.
Il funzionario inizia ad esser corrotto da qualcosa che non conosceva, i suoi circuiti vanno in tilt.
E quel qualcosa prima ha la piccola forma di un libricino di poesie, poi l'eterea melodia di una musica, poi il sofferente volto di una donna.




L'arte e l'umanità hanno aperto una crepa su di lui, lo hanno scoperto uomo capace di emozionarsi e ragionare, gli hanno mostrato strade laterali, e bellissime, alla grigia procedura.
Io credo che raramente negli ultimi 10 anni ci sia stato un personaggio più bello di questo. E una metamorfosi così lenta, ben scritta, morbida ma inesorabile come questa.
Quando era un funzionario non ha trovato niente in quella casa e in quella famiglia per poterli incastrare. Quando invece di prove ce ne sarebbero state a decine ormai era troppo tardi, ormai era diventato uomo.
Ci sono solo due momenti che, ripensandoci, puzzano un pò troppo di cinema e di coincidenze che accadono solo in celluloide.
Il primo è quando Wiesler (HGW XX/7) porta la lettera di denuncia di Dreyman al suo superiore ma proprio in quel momento quest'ultimo gli dice quello che lo scrittore avrebbe passato, facendolo desistere.
Il secondo è la morte di lei, colpo di teatro poco verosimile e un pò sbrigativo.
Per il resto l'ultima mezz'ora è, ancora una volta, perfetta.
Io amo particolarmente il momento in cui Dreyman legge i fascicoli su di lui.
Credo che scoprire anni dopo di esser stato spiato continuamente, anche nei momenti più intimi, sia uno shock incredibile, qualcosa che ti rende nudo, indifeso, piccolo. E scoprire poi che anche lei ti tradì, lei della quale l'ultimo ricordo che hai è una faccia morente che ti guarda, beh, non è facile.
Ma l'emozione più grande arriva quando leggi cose che tu non hai mai fatto, quando scopri che la spia che doveva rovinarti in realtà era l'uomo che ti stava salvando e che lo faceva poi attraverso l'arte, la tua arte, scrivendo di un'opera teatrale che mai sarà al posto delle tue cospirazioni.
E quell'impronta color rosso è uno di quei miracoli del cinema che poi ci portiamo sempre dietro, non si dimenticano.
Siamo al finale. E ripenso a quello di cui si accorse mio fratello (che, non a caso, ha per nick la sigla del funzionario). Quell'assassina traduzione "lo prendo per me" al posto di "è per me". Un traduttore scellerato che probabilmente non ha visto il film e che proprio alla fine, nell'ultima battuta, ci rovina una frase che era straordinaria nel suo doppio significato.

Risultati immagini per ulrich muhe

Ma il pensiero, infine, non può non andare a chi quel personaggio l'ha interpretato, Ulrich Muhe, morto per un male incurabile soltanto l'anno dopo l'uscita del film. Stava già male mentre ci lavorava ma forse nemmeno lo sapeva ancora.
Muhe che nella sua vita privata ha vissuto quello che ha vissuto il suo nemico nel film, Dreyman.
Muhe che solo dopo la caduta del muro ha scoperto di esser stato spiato per anni dalla Stasi e tradito dalla sua stessa moglie.
A chi gli ha chiesto come avesse preparato il suo ruolo ha semplicemente risposto "Ho ricordato".
Ecco, nel cambiamento del funzionario che Muhe ci ha restituito in modo così grandioso non hanno influito solo l'arte e l'umanità che lui scopre dentro il film.
C'era lui là dentro.
Con riconoscenza HGW XX/7.
Con riconoscenza Ulrich Muhe.
Grazie.

38 commenti:

  1. Non posso parlare, sono di parte.
    Ma quelle cose su Muhe non le sapevo.

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    1. Fa un pò di impressione vederti qui, strania

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    2. Recensione all'altezza del film. Ancora complimenti: filmone immensamente eterno..
      Marietoile

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    3. All'altezza de sta fava...

      Ma grazie ;)

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  2. visto al liceo grazie all'insegnante di italiano, gran bel film veramente.

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  3. Poco altro da dire: un film magnifico.
    Anche se colpevolmente l'ho visto una sola volta.

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  4. Ulrich Muhe è semplicemente perfetto.
    eccolo anche qui: http://markx7.blogspot.it/2012/04/il-castello-michael-haneke.html

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    1. cazzo, kafka + muhe, va visto...

      Io l'avevo incontrato in un solo film, ovviamente Funny Games

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  5. La Stasi... papà dice che sono degli uomini tanto cattivi che mettono la gente in prigione.

    Davvero? E come si chiama?

    Come si chiama chi?

    (silenzio) ...la tua palla, come si chiama?

    Ma le palle non hanno un nome!

    Epico.

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  6. Quanto ho odiato quell'ultima frase!!!

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  7. Bellissimo film. Aspettavo queste due righe di recensione. E' stato un po' come rivivere la pellicola. Un film semplice, "piccolo", timido...come il suo protagonista, che sa invece essere grandioso. Si, HGW XX/7 nella sua piccolezza è un personaggio enorme, di quelli che ti entrano nel cuore. Stupendo come il suo gesto sia stato di immensa importanza nella vita dell'altro, pur essendo rimasto alla fine sempre nell'ombra. "Io credo che raramente negli ultimi 10 anni ci sia stato un personaggio più bello di questo. E una metamorfosi così lenta, ben scritta, morbida ma inesorabile come questa. " La penso esattamente come te e metterei l'accento su quel "morbida" perchè è proprio lì che sta la grandezza. CI sono film che per entrarti nel cuore hanno bisogno di pugnalarti, di squarciarti di farti a pezzi e quelli invece che gli basta crearsi un piccolo varco, entrando silenziosamente, ma nello loro totalità. Ovviamente questo è l'esempio del secondo tipo di film. Ed esempi di questo tipo riesco a farne pochissimi.

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    1. Beh, due righe, diciamo un centinaio ;)

      E' vero, di quegli aggettivi "morbida" è il più azzeccato e almeno per due motivi. Uno è quello che descrivi perfettamente te, complimenti. L'altro è che il cambiamento, quella metamorfosi può definirsi morbida nel senso che avviene lentamente, senza turning point, senza traumi, senza scossoni o scene madri definitive. Ogni minuto che passa lui cambia un pochino di più, magnifico.

      grande vittorio

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    2. Avevo capito cosa intendevi per "morbida"... il mio era un discorso a parte, ma in effetti rileggendo era normale capire come hai capito tu. :-P Stesso discorso per "due" righe...doveva essere un "tue". Ma vabbè...dettagli. Vedo con piacere che in molti hanno amato questo film. Mi fa un po' strano, di solito i film che io amo in molti li odiano :-D

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    3. Beh, grazie all'incomprensione è stato bello trovare due significati di morbido.
      Perchè il film morbidamente (ossia piano piano) ti entra dentro in modo morbido (ossia senza squarciarti) insomma ;)

      non è da tutti

      buffo il lapsus tra tue e due visto che la t e la d non sono nemmeno "confinanti"

      hai il cervello troppo avanti Vittorio

      per il resto tra qui, facebook e filmtv facendo un rapido calcolo abbiamo 73 adesioni su 73.
      Quello che l'ha trovato più brutto l'ha definito "bello"

      i tuoi film sono anche i miei film, quindi ti capisco

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  8. E tu, Florian Henckel-Donnersmarck dopo un film del genere mi vai a girare The Tourist? Ti perdono solo per averci fatto e commuovere e aver accesso la magia del cinema con questo capolavoro!

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    1. Ma dai Lucien, zitto!!!
      Secondo te perchè io non avevo nominato il regista?

      (a parte la fatica di scriverne il nome)

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    2. Beh dai, copia-incolla e per poi scrivere acceso con una esse in più ;)

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    3. Eh, lo so, ma ci tenevo a non sputtanarlo, mi rovinava l'idillio...

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  9. Un Capolavoro.
    Senza se e senza ma.
    Grande recupero.

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    1. Le tue prime due righe dovevano essere quella mia di presentazione. Poi ho cambiato. Ma non la sostanza ;)

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  10. Una rece veramente sentita...
    Personalmente, visto due volte...un grandissimo film, senza ombra di dubbio. Ricordo la seconda visione; malgrado sapessi già tutto, mi emozionò come la prima volta. Non sarà (per me) un capolavoro assoluto, ma la definizione che dai tu ('un film perfetto') la trova veramente azzeccata...

    Una curiosità: questa tua rece nasce da una revisione? Non sarà mica la prima volta che lo vedi? (Se così fosse resterei sorpreso, perché ero convinto che l'avessi addirittura già recensito ;)

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    1. Certo, visto stanotte Pietro.
      L'avevo messo nei film del decennio ma lo vidi prima del blog.
      Guarda, se vedi la rece di un film è MATEMATICO che l'ho visto o rivisto al massimo 24 ore prima, non c'è una sola possibilità su 100 che recensisco a memoria ;)

      sì, film perfetto, quasi inattaccabile. Poi quel quid in più di valutazione dipende da noi

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  11. Ah ecco...infatti mi sembrava strano ;)

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  12. Il finale mi fa piangere ogni volta che lo rivedo, non c'è niente da fare...
    E dopo invece m'incazzo, perchè non capisco come faccia un regista a girare questo film e poi svendersi SUBITO al Dio Denaro al film successivo.
    Non ho detto dopo altri 3, 4, 5 film... a quello successivo!
    Bah.

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    1. Niente, io avevo glissato con classe sulla cosa e te sei già il secondo, dopo Lucien, che la ricorda

      ;)

      Chi non si commuove ha seri problemi ;)

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  13. ecco io che avesse girato dopo the tourist nemmeno la sapevo, beata ignoranza!
    resta comunque un grandissimo film, con un attore in parte come pochi, emozione che sgorga fuori anche se non vuoi e la sensazione di un film come dici tu perfetto.
    io faccio fatica a rivederlo, ogni volta è un colpo al cuore

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    1. Ecco, lo vedi che se non l'avevo detto un motivo c'era..
      Invece sti guastafeste ce l'hanno ricordato.

      L'armonia per un momento sfumata su Jumanji è già tornata ;)

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  14. posso sapere il significato dell'impronta rossa sul fascicolo?
    Grazie

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    1. Ciao! vado a memoria ma sono sicuro al 90%

      anche perchè tra l'altro è uno dei momenti più belli del film...

      vedendo quell'impronta lo scrittore capisce che chi ha scritto quel fascicolo gli ha salvato la vita perchè è stato lui ad aver preso in casa sua la macchina da scrivere (che, per l'appunto, era a inchiostro rosso)

      è la scena chiave per far capire definitivamente al protagonista che HGW X77 l'aveva aiutato e coperto

      ;)

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  15. Tra i personaggi femminili più squallidi degli ultimi anni, metto quello di Christa al primo posto.
    Una donna senza dignità e principi, vende il proprio corpo e il proprio compagno per la fama e la vanità, per stare sotto ai riflettori, per il pubblico. Cristo Santo come ho odiato la sua debolezza.
    Credo ci sia stata una qualche giustizia divina nel momento in cui, uscendo dall'abitazione ,è stata investita.
    Della serie "ben ti sta".
    Splendido e commovente ( ho visto il film sapendo della sua morte) Muhe.
    Vederlo nel primo interrogatorio così ferreo e deciso, quasi senza un briciolo di pietà e compassione, o a lezione segnare il nome dello studente,che in qualche modo aveva espresso la sua idea contro i metodi poco ortodossi della Stasi, a voler indicare un possibile nemico della DDR da tenere sotto controllo.
    Un uomo senza una vita propria, perchè in fondo quando il tuo lavoro è spiare le persone, la tua vita diventa la vita degli altri.
    E inevitabilmente quando entri nella vita degli altri, qualcosa dentro di te deve smuoversi, non puoi più essere cinico e distaccato, non puoi più solo "fare il tuo lavoro", inizi ad apprezzare quelle persone, a volerle bene e se puoi anche ad aiutarle.
    E quel libro, quella sonata per le persone buone è per te, uomo buono che forse non hai mai pensato di esserlo.

    Ho cercato di superare la "sindrome da film bello", ma questo è il massimo che sono riuscita a tirar fuori.

    Ci sono voluti 3 giorni per finire questo film (perche mi addormentavo dalla stanchezza dopo mezzora, mica per la noia! Ci vuole una vacanza...
    Che andrò a fare settimana prossima :D
    Ti avviso già da ora che magari ti preoccupi se non mi vedi sul blog per più di 3 giorni,ahahah )

    Ps: 2 giorni per vedere altri 2 film.
    Stasera il profeta (più tardi ti mando una mail sperando di beccarti on line.)
    E domani non ho la più pallida idea!!!
    Ho un potenziale primo posto in tutti i gironi tranne in quello Capra, mi toccherà pescare li dentro qualcosa, anche se non vedo film che possono prendere i 3 pnt, uff :(


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    1. eccoci ;)

      sai che invece io non ho trovato lei così squallida? certo non così tanto come te

      ora non mi ricordo la sensazione durante il film, ma l'atmosfera era molto tragica, non riesco a vederlo come personaggio puramente negativo

      hai colto una piccolissima scena secondo me magnifica, quella a lezione. Una perla, 2 minuti piccoli piccoli che ti disegnano un personaggio

      è proprio qua la bellezza di questo film, in questo uomo che come vita propria ha quella degli altri. E che nell'umanità degli altri scopre la propria.
      Lo ripeto, è un film perfetto, incredibile per me

      hai detto poche cose ma bastano e avanzano

      pensa che ho rimandato così tanto sto commento perchè lo vedevo lungo (non leggo mai prima di risponde). invece parecchia roba era extra ;)

      eh, ormai arrivo tardi sul resto allora...

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao