30.9.14

Recensione: "Il Cacciatore di Zombie" (Juan de los muertos o anche Juan of the Dead)


A Cuba sono arrivati gli zombie.
Ma un manipolo di eroi sembra non riuscire a capirlo.
Li scambia per dei dissidenti politici al soldo degli Usa.
Poco male, ormai stanno infestando tutta L'Avana.
Vanno sterminati.

Geniale variante del genere apocalittico zombesco Il cacciatore di Zombie (ma molto più bello l'originale Juan de los muertos) è un cult che chi ha amato L'alba dei morti dementi e Benvenuti a Zombieland non può mancare.
La metafora politica ovviamente è fortissima (ma cosa a Cuba può non parlare anche solo indirettamente di politica?) ma non appesantisce per niente il film, anzi.
Sin dalla prima scena, con quella zattera prima vista dall'alto e poi da sott'acqua, quello che sorprende è la cura tecnica e il gusto per l'inquadratura del regista, poi confermato per tutta la durata del film.
Ho trovato davvero notevole l'uso della telecamera e la costruzione delle scene.
Penso al campo medio della coppia "fiocinata" di vecchi, la scena dell'ascensore e la testa giocata anche con il solo audio, l'incredibile decapitazione collettiva nel finale (con quel mucchio di corpi visti dall'alto davvero magnifico) o l'inquadratura subacquea dei non morti che camminano nel fondo del mare.


Ma il punto di forza del film  è tutto nella brillantezza.
Brillantezza nel delineare i personaggi (anche se storco il naso al trans e al bestione nero che sviene alla vista del sangue, attore deprimente e scenetta che si ripete troppe volte) con su tutti i due protagonisti, Juan e soprattutto il suo amico Lazaro, un pervertito che si fa le pippe nei momenti più assurdi.
Brillantezza, ovvio, nell'idea geniale di fondo e non mi riferisco solo a quella metaforica degli zombie-dissidenti ma anche alla trovata per cui l'arte di arrangiarsi (nella quale Cuba si lotta con Napoli il primato mondiale) porta i protagonisti a farsi killer a pagamento dei parenti zombie dei clienti.
E brillantezza anche nelle singole scene, alcune trash come le palle di fuori, oppure come lo strepitoso ultimo volere di Lazaro prima della morte o come il trampolino di Zombie.
Anche se il "trenta" che Lazaro tira fuori come percentuale di esser stato morsicato è il top.
A proposito, l'ex moglie di Juan, dice lui, fa la blogger.
Che significa? gli chiede l'amico.
"Scrive cazzate su internet"
Spettacolo.
Ho amato anche l'uso delle luci, formidabile ad esempio nelle scene notturne di loro nudi, sia fuori che dentro la camionetta.
E bellissime alcune esecuzioni degli zombie (la palla da baseball su tutte).

Immagine correlata

La prima volta che il gruppetto va ad uccidere è davvero potente e divertentissima come scena e Lazaro sarà un coglione ninfomane sì, ma il machete lo usa alla grande.
Resta però una parte centrale molto più debole del resto della pellicola, quasi soporifera.
E -oltre ai due personaggi sbagliati citati sopra- ho trovato davvero debolucci alcuni scontri con gli zombie, troppo trash (vedi quello a passo di tango).
Insomma, un film di genere davvero riuscito, originalissimo nel suo essere derivativo ma con i suoi bei difettucci.
Ottimo però il finale, molto umano senza essere retorico.
E aspettate la fine fine perchè, anche se solo a disegni, ci sarà un' "orgogliosa" sorpresa.


( voto 7 )

29.9.14

Recensione: "La Fabbrica di Cioccolato"

Risultati immagini per charlie and the chocolate factory 2005 poster

C'è poco da fare, è una roba diversa.
Ho rivisto da circa un annetto la prima e storica trasposizione cinematografica del romanzo di Dahl (ovviamente durante il periodo natalizio nel quale quel film e il Canto di Natale dickensiano la fanno sempre da padroni) trovandoci dentro tutto quello che ci trovai da bambino, ovvero una favola nera terribile, crudele, visionaria sì, ma angosciante.
La fabbrica di Burton è diversa, la fabbrica di Burton è un film per famiglie che sebbene mantenga nel plot tutti gli snodi narrativi del film con Wilder (e del libro, of course) lo fa in un'atmosfera completamente diversa, spettacolare, a tratti divertente, senza raggiungere mai la cattiveria e il cinismo del primo film.
Credo, credo, che più che da Burton e dalle esigenze di marketing tutto dipenda dalla figura di Willy Wonka.
Quello di Wilder era una specie di orco con cappello, un uomo che in maniera fredda, cinica, calibrata e disinteressata si liberava di tutti i bambini viziati che dimostravano, anche dentro la sua fabbrica, di non essere bambini meritevoli di nulla.
Quello di Depp tendenzialmente è lo stesso personaggio ma sembra spaesato, svampito, un istrione che non ha nulla della freddezza del Wonka wilderiano, quella freddezza che era quasi sentenza.


Eppure la misantropia di questo nuovo Wonka è assolutamente marcata (vedere ad esempio il fastidio per l'abbraccio di una delle bambine all'inizio), anche lui pare come una persona che odia l'umanità, o almeno l'umanità che merita di essere odiata.
Ma non fa paura, non ci inquieta, anzi, Burton quasi ce lo dipinge come un personaggio di cui aver tenerezza, veramente l'opposto del suo predecessore.
E' una specie di cappellaio matto che organizza uno show divertente per punir bambini, non pare, come Wilder, qualcosa di trascendentale, una morale e un'etica che spazza via tutto il resto.
E non è un caso che alla fine Burton mostri tutti gli altri bambini che escono dalla fabbrica illesi, anzi, è solo la conferma che abbia avuto paura di affondare il colpo per far sì che questo film avesse successo.
Che poi si vive di un paradosso visto che Burton resta ancora più fedele al romanzo (ad esempio in tutte e 4 le uscite di scena dei bambini insopportabili) ma poi inserisce ex novo tutti i flash back sull'infanzia di Wonka, a mio parere malriusciti ed inutili (è un personaggio magnifico, sfuggente, raccontarlo lo banalizza).
Anche la sua balbuzie e il rifiuto (da trauma) del concetto di famiglia è troppo reiterato, spiegato. Insomma, dove uno ci veniva presentato come un personaggio da "odiare" questo è da amare.
E uno era traumatico, questo traumatizzato.


Ovviamente glisso sugli stacchetti musicali degli Umpa Lumpa, davvero insopportabili...
A proposito, sono (stato?) un Umpa Lumpa anche io e mi ci riconosco moltissimo, specie in quella spersonalizzazione che li (ci) rende tutti uguali.
La forza di questo Burton resta nella potenza visiva, nella passione che ha messo nel raccontare questa storia, in un prologo (di mezz'ora) straordinario sulla famiglia di Charlie e sui vari vincitori dei biglietti d'oro.
C'è amore in questo film, perchè questa è una storia che Burton ama.
Ma io preferivo la perfidia del primo, perchè solo quella restituiva del tutto quello che questa fantastica storia ci vuole raccontare, ossia che l'esser buoni, credere nei propri piccoli sogni, praticare l'umiltà al posto dell'arroganza alla fine potrà premiarti.
Nella nostra vita di biglietti d'oro ce ne capitano pochissimi.
E Charlie non ci insegna che quel biglietto d'oro finisce nelle mani di chi se lo merita.
Perchè non è importante il fatto che Charlie con solo tre barrette di cioccolato abbia trovato il biglietto.
No, quella è fortuna, quello è caso, quello, forse, è destino.
La forza di Charlie non è aver trovato il biglietto d'oro ma averne riconosciuto l'immenso valore.


26.9.14

Tipi da Videoteca (N° 2): L'Ignoto Ladro di Poster




Solo uno stavolta.
E' andata bene.
Butta via.
Parcheggio la macchina, come ogni volta, e come ogni volta con la coda dell'occhio prima di scendere controllo due cose.
Che i due computer del noleggio siano accesi (angoscia che mi ha tolto ore e ore di sonno negli anni) e quanti poster ci sono ancora.
Sì, avete capito bene, non controllo se i poster ci sono ancora, ma quanti ce ne sono, visto che non passa giorno che non ne rubino almeno uno.
Oggi quanti ne avranno rubati?  1, 2 o 3?
Più di 3 è impossibile per fortuna.
Sì perchè tutti gli altri sono attaccati "da dentro", sulle pareti trasparenti.
Mi immagino i ladri che hanno provato a staccarne i bordi accorgendosi solo dopo che tra loro e loro c'era di mezzo un vetro.
Tre invece, i più importanti, quelli dei film appena usciti, sono sotto ai computer, liberi, appetibili, indifesi.
E li fregano sempre, ca va sans dire.
Mi hanno detto di mettere una telecamera e pippe varie ma io non solo non l'ho messa, anzi, ho staccato pure la scritta ipocrita "area videosorvegliata" che le precedenti proprietarie avevano comunque attaccato, così, giusto per impaurire.
Mi sono detto che già mi fregano la roba, se poi lo fanno ridendomi alle spalle per un cartello finto mi rompe ancora di più.
Che questi son tipi che hanno schivato le pallottole in mezzo ai quartieri spagnoli di Napoli, che vuoi non si accorgano che la telecamera finta che metti è quella di Topolino?
E anche se fosse vera che glie frega?
Niente, anzi, me li fregherebbero comunque e poi si farebbero un selfie davanti alla telecamera.
Allora niente telecamera e niente cartello ipocrita da cave canem.
Però quel giorno un pò mi son detto di reagire, echecazzo.
E allora ho preso il mio bel foglio e con la mia scrittura assolutamente illeggibile nel posto, adesso vuoto, dove stava il poster rubato (ripeto, solo 1 su 3 quel giorno, il centrale) ho scritto:

"ANONIMO LADRO DI POSTER, MI PIACEREBBE CONOSCERTI
PER POTERTI DARE GRATIS I POSTER CHE RUBI
NE HO PURE  MOLTI DI PIU' IN NEGOZIO"

Ho tanti difetti, ma sono una persona ironica.
o almeno credo.
Nel negozio me ne hanno fatte di cotte e di crude, forse qualcosa racconterò, ma io non solo non ho mai reagito o denunciato, anzi, ho "premiato" quelle persone con un posto in squadra.
Quella famosa squadra di cui un giorno parleremo e di cui il Terrorista Puttaniere è capitano con numero 8 sulle spalle.
Quindi perchè incazzarmi con un probabile dodicenne che ruba poster?
Cavolo, l'avrei fatto anche io alla sua età.
Anzi, magari è pure appassionato di cinema e allora meglio che rubi i miei poster e ci tappezzi la sua cameretta rispetto a farlo con quelli di Justin Bieber (mi pare che il biberismo stesse nascendo allora) o a quelli di Selena Gomez (e non della comparsa Anna Maria Perez, ahilei).

(Anna Maria Perez avrà poster tutti suoi?
Li avrà?
Mi chiedevo.
Se ce l'avesse che bel regalo sarebbe per lo Step Up Boy...
Ci devo guardare, mi chiesi.
Non ci guarderò mai.)

Insomma, lo stimavo quel ladro.
Quindi volevo conoscerlo.
La giornata finisce, torno a casa.
L'indomani parcheggio smanioso di vedere se quel cartello è servito a qualcosa.
E quello che vedo è l'ennesima conferma che il mio ladro (o i miei ladri) erano ladri speciali che era bello tenersi stretti.

Sotto la mia:

"ANONIMO LADRO DI POSTER, MI PIACEREBBE CONOSCERTI
PER POTERTI DARE GRATIS I POSTER CHE RUBI
NE HO PURE DI PIU' IN NEGOZIO"

c'è una scritta:

"NO GRAZIE, FACCIO PRIMA COSI'"

Stima profonda, assoluta.
Non faccio in tempo a ridere da solo di quella presunta umiliazione (che in realtà era solo un bel gioco tra due persone che probabilmente si stimavano) che mi accorgo di un'altra cosa, inizialmente sfuggitami.

Al centro c'è il mio foglio e la sua risposta.

Ai lati mancano entrambi i poster.

Come non amarlo.

25.9.14

Tipi da Videoteca, a voi la scelta!


Non sembra ma è già passato un mese dal Terrorista Puttaniere, il primo VERO (nel senso di autentico) personaggio che
ho voluto raccontare della mia esperienza quinquiennale in videoteca.
Lo ammetto, scriverne mi ha divertito un mondo e mi ha fatto pure star bene (e anche male) e, magari non nei numeri (anche perchè questo è un blog di piccoli numeri), ma nel gradimento l'esperimento è andato molto bene.
Allora ho pensato di fare scegliere a voi -4,5 lettori a cui è piaciuto-  quale personaggio fare nei prossimi giorni.
Intanto "blocco" chi vince, poi ne scriverò quando avrò voglia e ispirazione (non preparo nulla prima visto che anche questi, come le rece, li scrivo di getto, non so nemmeno cosa racconterò).

Ci sono anche personaggi minori che entreranno dentro, nel Terrorista Puttaniere ne avete già incontrato uno, quel ragazzo alto, magro e con gli occhiali innamorato di una comparsa.
Ma ne arriveranno altri ed entreranno quando se lo sentono, io non li chiamerò.
Anzi, a proposito, chi mi propone un nome per il ragazzo della comparsa?

Dico la verità, secondo me nessun personaggio andrà "lungo" come il nostro chimico, io più di due puntate per uno non ce le vedo

ma dissi così anche per il chimico

scegliete, chi arriva a 3 vince, se poi ci arriva più di uno vediamo chi prende più voti

IL FRUTTIVENDOLO GOMORRIANO

IL PIZZAIOLO A CUI RODEVA IL CULO

IL MESSO DEL DIAVOLO

IL BODYGUARD MADECHE

L'ALBA(NESE) DEL GIORNO DOPO

L'AMEBA COL CANE


23.9.14

Recensione "Dragon trainer 2"


Lo ammetto, il primo capitolo della storia di Hiccup e della sua tenera amicizia con il "terribile" Furia Buia mi aveva folgorato. Era passato in sordina, nessuno l'aveva visto, al cinema era rimasto sì e no due settimane.
Ricordo che in videoteca obbligavo ogni famiglia a prenderlo, sembrava che nessuno lo conoscesse. Ovviamente tutti restavano contentissimi. E non era certo merito mio, quel film era un gioiellino anche perchè abbastanza originale.
E non solo per storia e ambientazione ma anche per un certo coraggio, specie nel finale, quel finale in cui il protagonista, quel giovane protagonista in cui tutti i bambini si erano identificati, rimane storpio.
ll secondo capitolo ci stava, i draghi avevano dimostrato di poter convivere con gli uomini, impossibile non mostrarlo.
E proprio da lì riparte questo secondo capitolo, da questa armonia, da questa pace, da questo bellissimo convivere tra due popoli, tra due razze, tra due specie.
Intendiamoci, il cartone è ottimo, a tratti pure superiore al primo.
Ma manca del tutto la magia della novità, dello scoprire per la prima volta quel mondo.
Molto banalmente penso che un'ambientazione così e la presenza di due soli "protagonisti", uomini e draghi, sia una coperta cortissima. Oltre che vedere le loro interazioni, il loro unirsi o lottare, non c'è la possibilità di mostrare altro.


E così la sceneggiatura deve fare i salti mortali per stare in piedi ed offrire qualcosa di nuovo (ma davvero, speriamo non arrivi mai un terzo capitolo, ogni scena saprebbe di già visto) ma alla fine almeno metà film, giocoforza, è una copia del primo.
Si punta quindi forte sul sentimento e sul chiudere, bene, un cerchio famigliare spezzato che si era soltanto intuito nel primo. Ci sono degli eccessi in questo senso, come ad esempio la canzone cantata dai due genitori, una disneata che non c'entrava niente in questa saga, mai avvenuta prima e mai più ripetuta dopo.
E ci sono troppe parti ferme in cui il plot non va avanti, troppi riempitivi che se affascineranno i bambini annoieranno quelli un pochino più grandi (mi riferisco ad esempio agli almeno 20 minuti, sparsi qua e là, di voli col drago).
Non mi sono entusiasmato, era tutto bello ma non riuscivo a sorprendermi.
Poi succede quello che già successe nel primo, arriva il coraggio.
E questa volta è anche più forte, sorprendente, quasi devastante in un film con questo target. E dopo quella morte ho trovato magnifica, commovente e bellissima la scena degli archi che tirano frecce sulla nave, su quella nave dove giace qualcuno che non sarà più.
Il film, poco prima, era diventato stranissimo, una specie di Godzilla (o Pacific Rim) in cui due bestioni si scontrano tra loro decidendo le sorti del bene e del male. Il loro scontro, quello tra tutti gli altri draghi più piccoli e quello tra Stoick e Drago Bludvist, tutti in contemporanea, è stata un'interessante variante in matrioske di come si mostra una battaglia.


Molto interessante anche il discorso che fa Drago per cui anche tutti gli uomini (o i draghi) buoni sotto il potere di una persona malvagia possono diventare bestie come lui, discorso che avevamo appena affrontato in The Look of Silence citando Le Benevole.
Qualcuno sarà sconfitto e qualcuno trionferà.
Anche se trionfare significherà perdere definitivamente la propria adolescenza e diventare uomo.

( voto 7 )

22.9.14

Il Buio In Sala su Facebook


(non è possibile... scopro adesso grazie a Beatrix che ho aperto la pagina fb del blog lo stesso giorno in cui 10 anni fa è iniziato Lost. Lo stesso identico giorno. 10 anni fa precisi. Questa cosa è impressionante, assurda, e un pò mi fa paura. Per me è un pò come le Torri Gemelle, ricordo perfettamente che stavo facendo questa sera di 10 anni fa. Avevo mangiato un piatto di amatriciana con la nduja a casa di Christian. C'eravamo dati appuntamento proprio perchè cominciava sta serie nuova. Da quel giorno io non salterò mai più una puntata, lui abbandonerà, mi pare, dopo la seconda stagione. Se avessi scelto un giorno in modo consapevole non potevo scegliere meglio di questo)



No, non sono impazzito.
Questo è e resterà sempre un piccolo blog che non vuole nè espandersi nè diventare più di quello che è, ossia un diario, ultimamente quasi giornaliero, dove buttar giù e raccontare questa storia d'amore che ho col cinema.
Ma circa 6 anni fa ho creato per la videoteca un mio profilo facebook che, alla fine, non ho mai chiuso.
Mi sono accorto però che lo stavo usando soltanto da collegamento con il blog, mettendo i link dei post.
Non mi serviva a nient'altro praticamente.
Allora ho pensato che se facebook in qualche modo andrà avanti e servirà a qualcosa lo farà con la pagina de Il Buio in Sala.

questa

https://www.facebook.com/ilbuioinsala


E' un pò paradossale perchè più che un ampliamento è quasi una restrizione, nel senso che se prima mettevo il link dei post e finiva a tutti, ora finirà solo a chi vuole.
Ci sono tantissimi vantaggi a creare questa pagina.

1 come dicevo, i post arriveranno soltanto a chi in qualche modo vuole che gli arrivino

2 creo un posto ad hoc dove parlare di cinema. Nella mia pagina personale mi scocciava farlo e magari scocciava anche agli altri. Così si crea un luogo dove chi vuole può dire la sua sapendo che la cosa la leggono persone in qualche modo interessate

3 creo un posto dove anche altre persone possono pubblicare le loro recensioni, i loro pareri, tutto quello che vogliono. Anche questo nella mia pagina personale non aveva senso. Davvero, questo posto per me è di tutti.

4 creo un  posto dove piano piano posso anche rimettere (al massimo una al giorno) anche vecchissime recensioni, quelle che praticamente non ha mai letto nessuno, quelle dei primi due anni, quelli eroici in cui c'eravamo solo io, mio fratello, un paio di lettori e un paio di blogger. In questo modo poi posso anche avere un secondo archivio accessibile a persone che preferiscono piattaforme diverse rispetto al blog

Non so nemmeno come si gestisce la pagina, lo capirò strada facendo.
Credo che serva il da me tanto odiato "mi piace" per far sì che arrivino i post.
Se ho ragione mettetelo soltanto se vi interessa, non per amicizia.

Per il resto niente cambia.
E, semmai, c'è solo da guadagnare, magari ci sono persone a cui piacciono brevissime e informali discussioni a caldo in quella piattaforma rispetto allo scrivere in un blog.

Anche se, ve lo dico, per me il blog resta il blog, quando scrivete qua è una cosa che in qualche modo resta.
Io la preferisco.
E non di poco.

Ma non aveva più senso aver fatto diventare il mio profilo facebook il profilo solo ed esclusivamente di un blog.

Un abbraccio.

Recensione "Wrong"

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(oltre ad essere presenti spoiler c'è una mia lettura che paragona questo film ad un altro, di tutt'altro genere. Quindi preferirei che leggeste questa rece dopo la visione, perchè magari quell'idea balza in testa anche a voi. Dico solo a quelli che si ritrovano spesso nei miei gusti di vedere a tutti i costi il film)

Wrong è la conferma definitiva che Quentin Dupieux è un genio.
Certo l'avevo già capito con i video di Mr Oizo, certo l'avevo già capito con Wrong Cops, certo un pò di dubbi mi erano invece venuti con Rubber, probabilmente il film con il soggetto più geniale ma poi svolto in maniera un pò noiosa e deludente a mio parere.
E, già che ci siamo, mi parlano benissimo anche di Reality (sì, come Garrone), il suo ultimo, appena presentato a Venezia.
Ma è qui, credo, l'essenza di Dupieux, in questo Wrong, film divertentissimo, assurdo, surreale, quasi al confine dell'indecifrabile ma irresistibile e per niente banale o superficiale, tutt'altro.

Dolph si sveglia e il suo cane non c'è più.
(un incipit che ricorda quello del bellissimo L'uccello che girava le viti del mondo di Haruki Murakami)
Scopre che gliel'hanno rapito.
Lo riabbraccerà?

Risultati immagini per wrong movie

Cosa dire di un film dove nella prima scena c'è un pompiere che defeca per strada con il giornale in mano, nella seconda la sveglia passa dalle 7.59 alle 7.60, nella terza il vicino di casa si lamenta della vestaglia del protagonista, nella quarta il suo giardiniere gli parla al telefono malgrado siano a 10 metri di distanza, nella quinta Dolph chiama una pizzeria per lamentarsi del logo della stessa, "Ma come, ho capito che volete simboleggiare con la lepre la velocità di consegna delle pizze ma allora perchè mettere la lepre sopra una moto? la lepre è veloce di suo, se la mettete sopra la moto la velocità sarà quella della moto, la lepre non c'entra più niente, questa cosa mi turba, mi potete rispondere?"
E la sesta scena?
Un poliziotto (lo stesso, magnifico, poliziotto di Wrong Cops) che fa finta di prendere informazioni sull'incidente solo per poi dirgli che ha fatto finta di prendere informazioni sull'incidente.
Poi lui arriva in ufficio. Dentro diluvia, letteralmente. La gente lavora tranquillamente sotto l'acquazzone, telefona, sta al pc, sbriga pratiche che si inzuppano.
E Dolph, scopriamo, va al lavoro anche se è già stato licenziato da 3 mesi.
E nella settima scena una palma diventa abete.



Ed ecco che piano piano avviene una cosa incredibile.
Cosa mi ricorda questo film che fa così ridere?
Oddio, cosa mi ricorda?
Incredibile, ci sono, è la parte comica, ironica, spumeggiante di Synecdoche New York.
E più va avanti più tutto me lo conferma.
E' tutto inafferrabile, è tutto una rappresentazione, è tutto sogno che si mischia alla realtà.
Come nel capolavoro di Kaufman i ruoli si invertono così che Dolph può diventare il suo giardiniere e viceversa, anche qui succedono cose inspiegabili, come l'uomo che vernicia le macchine, anche qua il tempo collassa, come la ragazza che dopo un giorno rimane incinta, poi il bambino è già grande, poi lei muore (anche perchè probabilmente Dupieux rifiuta o prende in giro l'istituzione famiglia, tanto che il giardiniere tira un sospiro di sollievo accorgendosi che è morto e non è sposato); addirittura si arriva alla scena in cui il vicino dice che sta solo guidando, guidando senza meta, e lo dice nello stesso identico modo della voce nell'indimenticabile finale di SNY (just drive, come non ricordarsi?) e la casa che brucia in SNY qui diventa l'ufficio in cui piove, e i libri dello psicologo da leggere, come là, e l'incomunicabilità (evidentissima già nei primi 5 minuti col vicino che gli chiede di avvicinarsi e la sopracitata scena del giardiniere che gli telefona da 10 metri), e la difficoltà dei rapporti, e la confusione tra l'esser vivi e l'esser morti tutto, unito a questo senso di realtà che non possiamo capire, realtà che ci confonde e ci stordisce.
Certo qui è tutto divertente e le trovate geniali non finiscono mai, come quella, formidabile, della memoria degli escrementi.



Grandi attori, praticamente tutti quelli di Wrong Cops, grande regia, per un film che sarebbe piaciuto a tutti i più grandi autori dell'Assurdo, letteratura compresa.
Perchè anche questo è un autore, un autore vero.
Mi son divertito tantissimo, ma ho anche parecchio riflettuto perchè quei richiami non volevano uscirmi dalla testa.
E alla fine l'incontro, bellissimo.
E Mister Chang che deve ripartire perchè sa già che tra un quarto d'ora un'anziana signora ritroverà il suo gatto.
Sa tutto Mister Chang.
Come una voce che accompagnava un uomo tra le macerie.

( voto 8 )

20.9.14

Recensione "Zombie Ass"



la recensione è piena di parolacce e vi permetterà finalmente di capire realmente la credibilità che posso avere in ambiente cinematografico

chi è facilmente impressionabile da linguaggi osceni stia alla larga

per evitare che le parolacce siano troppo invadenti le scriverò in MAIUSCOLO

Io pensavo che un film dove il PENE di un porno-attore si stacca dal porno-attore e diventa un terribile serial killer (citazione trash de Il Naso di Gogol probabilmente) fosse il massimo che una trama cinematografica potesse offrirmi.
Sì, credevo che One Eyed Monster fosse insuperabile.
Invece ho dovuto ricredermi.

Questo è un film in cui la trama parla di un parassita che ti entra in bocca e ti esce dal culo.
Tutto quello che c'è in mezzo a questo processo sono solo CULI, MERDA, SCORREGGE E PARASSITI CHE VOGLIONO USCIRE DAL CULO.

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Quindi se uno per una volta può scrivere in una recensione senza forzature ma solo per raccontare al meglio il film parole come CULI, SCORREGGE, MERDA E PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO va fatto.

CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO, CULO, MERDA, SCORREGGE, PARASSITI CHE ESCONO DAL CULO,

ah, e anche tanto VOMITO

tanto

Risultati immagini per zombie ass toilet of the dead

è la storia di una ragazza che non ha mai scorreggiato, ne ha paura

e delle sue amiche che vogliono mangiare tenie lunghe un metro per dimagrire

ma le tenie poi diventano i sopracitati parassiti che escono dal culo

e lo fanno TRAMITE SCORREGGE IMPRESSIONANTI, SCORREGGE CHE NON HANNO MAI FINE, SCORREGGE INFINITE CHE RAPPRESENTANO IL TRISTE DESTINO DELL'UOMO

poi c'è L'UOMO MERDA, letteralmente

poi dopo l'uomo merda ne arrivano altri 15 PERCHE' LA MAMMA DELLA MERDA E' SEMPRE INCINTA

poi ci sono solo CULI, TETTE, CULI, TETTE E TANTE SCORREGGE

e allusioni praticamente continue a penetrazioni e fellatio

anzi, altro che allusioni, le ragazze hanno a che fare con parassiti falloidi di 3 metri

perchè l'uomo che ha creato questo capolavoro è lui


qui quando sta bene, altrimenti



nel massimo delle sue potenzialità

aiutatelo, vi prego, fate che non guarisca, lui vuole guarire, vi prego, aiutatelo a non guarire

perchè altrimenti non avremo mai più sceneggiature con battute cult come:

CAGHERO' COME MAI FINORA
FARO' UNA SCORREGGIA SENZA FINE
TIENI, INGOIALO TUTTO E POI FALLO USCIRE DAL CULO

Risultati immagini per zombie ass movie

e non vedremo mai più il profilo del diavolo nascosto nel GAS DI UNA SCORREGGIA

non mi frega nulla se sono le battute più scontate del mondo, quelle che farebbe pure un bambino di 4 anni

ma questo è UN FILM DI MERDA
con attori che fanno CACARE

indimenticabile