3.3.14

Recensione "Snowpiercer"



presenti spoiler

Certo che gli americani dovrebbero odiarlo sto Bong.
Sì perchè questo grande regista coreano (sempre loro...) con solo due film ha dato agli statunitensi la paga in un modo spaventoso in due dei loro generi preferiti.
Prima gira The Host, il miglior monster movie degli anni 2000, che da solo va a sfidare tutti i suoi epigoni prodotti in America uscendone trionfante. Con, tra l'altro, l'Apparizione del mostro che forse si installa direttamente al primo posto delle apparizioni nell'intera storia del genere.
Poi fa uno Sci-fi, questo Snowpiercer e anche stavolta rischia di sbeffeggiare tutti gli altri film dello stesso genere girati in America, questi sì decine e decine, altro che i monster movie.
E' vero, in questa operazione ci sono dietro parecchi dollari americani ma per il resto è tutto con gli occhi a mandorla, soggetto, sceneggiatura, regia, troupe.
E' una frase affettata ma questo Snowpiecer è uno di quegli sci-fi che segnano un'epoca, uno di quelli che ce n'è massimo due per decade.
A partire da 2001 di Kubrick, passando per Guerre Stellari, Alien, Blade Runner, Terminator e, anche se a me non piace, Matrix (vado a memoria eh, non vi scaldate per le mancanze) questo è un genere che ha poche pietre miliari nella sua strada e, probabilmente, un solo periodo d'oro, quello della fine 70 e anni 80.

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Snowpiercer non avrà la forza dei capolavori citati ma si candida come possibile miglior esponente della fantascienza 2.0.
E, attenzione, Kubrick a parte, il film di Bong è tra tutti gli altri quello forse più ambizioso come tematiche, quello che sembra usare la fantascienza più come un mezzo per che come fine.
L'intera umanità sopravvissuta a un'era glaciale creata dallo stesso uomo (per combattere il surriscaldamento globale) vive da ormai 18 anni su un treno, lo Snowpiercer, un convoglio con una locomotiva dal motore perpetuo. Non c'è altro fuori, solo gelo su gelo, tutto il mondo è stipato nei vagoni di questo treno. In fondo i poveri (fortissimo il richiamo ai campi di concentramento), e poi su su su fino alla locomotiva dove vive da solo il Dio-Tiranno-Creatore che ha fatto costruire il treno.
In fondo preparano una rivoluzione. Si vuole avanzare, vagone dopo vagone...
La metafora è semplice quanto straordinaria.
Se si voleva un esempio più pertinente e "lineare" per rappresentare la società con le sue lotte di classe, con il controllo dei poveri da parte dei potenti, con la rivoluzione, con la necessità di mantenere un certo "ecosistema" stabile e chi più ne ha più ne metta, beh, difficile trovare meglio di questo.



E' proprio la linearità, la consequenzialità il concetto più interessante e niente in questo caso è migliore dei vagoni di un treno. Non si può andare di lato, vanno percorsi uno ad uno, uno di seguito agli altri.
Il film è molto ambizioso, in ogni azione, in ogni dialogo la carica metaforica è fortissima.
Però c'è anche tanto cinema, forse troppo.
E non credo purtroppo si raggiunga il mix perfetto tra autorialità e obbligatori tributi al genere.
Innanzitutto quello che funziona sono i personaggi, su tutti quello della "Ministra" Mason, interpretata da quel mostro di Tilda Swinton. Soprattutto tra i cattivi c'è tanto di buono, dai boia incappucciati al pelato braccio destro del capo, dalla donna in giallo al killer grasso. Ho trovato molto più deboli i buoni, anche nella recitazione. Molto bene il protagonista Evans, ottimo Song Kang-Ho (attore feticcio di Bong ma anche di Park Chan-Wook), discreti gli altri.
Tante bellissime scelte come ad esempio la tortura del braccio congelato, le barrette proteiche a base di insetti, il Capodanno (geniale, fantastico), l' Asilo dove come materia di studio non c'è la Storia tout court ma quella dei 18 anni di treno, e quella locomotiva così "viva", pulsante, quasi un'entità a sè, forse lei più che il suo Creatore il vero Dio di quella derelitta umanità.
A proposito, curioso che Ed Harris interpreti un ruolo similissimo a quello di Truman Show.
Ma c'è anche tanto trash, come ad esempio la rivolta dei discotecari, la sparatoria da finestrino a finestrino, alcuni momenti in cui in situazioni molto drammatiche si tirano fuori battute quasi comiche, i due personaggi coreani, padre e figlia, in cui troppo insistentemente si ricorda la figura dei tossici, la scena del sushi e altro ancora. Insomma, una delle tare del cinema orientale, quel non prendersi mai sul serio fino in fondo, è senz'altro presente.

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E così, quasi assistendo a una specie di platform in cui piattaforma dopo piattaforma si arriva alla fine...arriviamo alla fine.
E qui sta forse la parte più interessante.
Perchè tutti i personaggi più importanti acquistano sfaccettature nuove.
Curtis, il capo della rivolta, personaggio sì positivo ma con molte cose da farsi perdonare sia nel passato che nel presente.
Gilliam, il vecchio capo dei buoni che invece si rivelerà qualcosa di molto diverso. A tal proposito reputo la metafora della testa e della coda che in qualche modo devono "comunicare" per mantenere un certo ordine a questo strano microcosmo come la più geniale del film.
E lo stesso Wilford, il Creatore, sarà anche un sanguinario dittatore ma alcuni suoi discorsi sulla miseria della sua stessa condizione e sul fatto che senza questa società gerarchica che lui ha creato l'umanità nemmeno esisterebbe magari fanno accapponare la pelle ma sono discorsi affatto banali e scontati.
Il finale dividerà molti ma io l'ho trovato nerissimo, altro che speranza.
Del treno non rimane niente. Degli uomini non rimane niente (forse) se non due bambini.
E quell'orso potrà dire tante cose ma a me dice solo che se speranza ci sarà è per lui.
Non certo per noi.

( voto 8 )

58 commenti:

  1. tutti ne parlate bene (tutti siete quei pochi blogger che hanno l'insulso, nonché impalpabile onore di avere la mia stima cinematografica), quindi cerco subito una sala in cui c'è ancora in zona e recupero la visione...altrimenti sarò "costretto" a scaricarlo

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    1. No dai Pietro, questo si trova sicuro.
      E gli Sci-fi in sala hanno sempre il suo perchè.
      Io l'ho visto solo perchè era di Bong comunque :)

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  2. Dopo aver visto il voto (ho saltato la rece dopo aver visto la scritta SPOILER) la mia hype è cresciuta a dismisura!

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    1. Tienilo a bada l'hype che è pericoloso.
      Ma ti piacerà comunque.
      Certo che ritrovasse qui alle due e mezza di mattina in 3 non è facciamo na figura così bella eh :)

      io vado a letto che so più vecchio

      se vince Sorrentino chiamatemi

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    2. Visto e... dai, non entusiasta come te (certe ingenuità era troppo ingenue, a parer mio), però tutto sommato un bel film. La Corea è sempre una garanzia!

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    3. Ci sono parti trash incredibili in effetti.
      Ma resta uno sci fi diverso e migliore di tanti altri.

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    4. Una sola domanda però mi attanaglia... la scena del pesce che senso ha?

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    5. Intendi il sushi?

      Boh, credo che era per dare un contrasto con le barrette agli insetti e anche come scena da primo vagone di comfort per i poracci

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    6. La scena del pesce prepara il discorso sull'equilibrio che terrà alla fine il capotreno ;)
      Lì è fuori contesto classi sociali, quindi più comprensibile senza intromissioni di morale a far da obiezione ancora prima di sentire il discorso.
      Ricordate? Dice chiaramente che l'acquario per poter continuare a esistere necessita di un bilanciamento fra i pesci, essendo un ecosistema piccolo, quindi fragile.

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  3. Bong Joon Ho è uno dei miei registi preferiti...e questa tua rece mi conferma la sua grandezza anche oltreoceano...sono in attesa di vederlo ma al cinema da me è programmato a orari impossibili....

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  4. Sono molto curioso, anche perchè non tutti ne hanno parlato bene.
    Spero si confermi il grande regista che è.

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    1. Stavolta mi sbilancio in positivo, credo che ti possa piacere James

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  5. (spoiler)
    a me è piaciuto fino a un certo punto. cioè fino a quando non avviene l'incontro con Wilford e parte il pippone stigrancazzi. E il mio entusiasmo è deragliato assieme al treno.
    E quando è apparso l'orso mancava solo Licia Colò.

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    1. Ah ah, quella sulla Colò è ottima.

      Invece a me il confronto finale verbale tra i due è piaciuto un sacco

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    2. (spoiler again)
      Avrei anche altre due o tre cose da capire, soprattutto da dove caspita sono saltati fuori il pellicciotto della sua misura precisa e i doposci per il piccolo Timmy, che fino a quel momento faceva il motoperpetuo in canotta, ma faccio finta di niente...

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    3. Ma non ti vergogni???

      Volevi far morire il giovane attore di freddo??

      Che persona che sei...

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    4. Brutta, vero? :)
      (comunque ne parlerò domani)

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  6. il discorso della signorina Mason (Tilda Swinton), all'inizio, è l'apologo di Menenio Agrippa, mutandis mutandis, ci sono le classi (e quindi la lotta di classe).

    d'accordo con quello che scrivi, sarà un film che resterà

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  7. mi torna in mente il discorso della signorina Mason (Tilda Swinton), all'inizio, è l'apologo di Menenio Agrippa, mutandis mutandis,
    allora ci sono le classi (e quindi la lotta di classe), in questo film?


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    1. A proposito di Antica Roma, hai fatto una domanda retorica? :)

      grazie della bellissima citazione, non lo sapevo

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  8. "Insomma, una delle tare del cinema orientale, quel non prendersi mai sul serio fino in fondo, è senz'altro presente."
    Ma non è che non si prendono sul serio. Semplicemente mescolano toni e atmosfere (alla grande, tra l'altro)

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    1. Guarda che alla fine abbiamo detto la stessa cosa da due prospettive diverse.
      Il loro non prendersi sul serio deriva dalla mescolanza che dici te.
      E che funziona alla grandissima, convengo. Ma in alcuni film o in alcune sequenze mi lascia un pò perplesso la cosa, mi fa perdere molta atmosfera.
      Ogni tanto li vorrei "seri" fino in fondo perchè sono capaci di opere incredibili

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  9. ehi ciao Giuseppe! Finalmente un film che vediamo a brevissima distanza (l'ho visto l'altro ieri). Sottoscrivo in pieno il commento, forse una piccola discordanza su un particolare ma nel complesso sottoscrivo in pieno! Comunque sul sito (quello là) si sente la mancanza di commenti così motivati, equilibrati e soprattutto sinceri. Una cosa che non va più di moda...

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    1. Eh ma se parli di una discordanza poi che fai, non me la dici??

      Fammi sapere, forse sul finale?

      Aspetto il tuo commento sul film di là, digli come stanno le cose!

      Grazie, come sempre

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    2. rieccomi Ieri era tardi e volevo elaborare un po' meglio la cosa. Mi riferivo a Gilliam, il vecchio capo dei buoni.
      SPOILER...
      Quando ho visto Wilford che diceva che lui e Gilliam erano d'accordo, mi è un po' caduto il mondo. Il fatto che la coda e la testa comunicassero così frequentemente e si mettessero d'accordo, anche nel controllare le rivolte, mi ha un po' disgustato.
      Però la mia fidanzata mi ha fatto notare una frase che mi ero dimenticato: cioè quando Gilliam dice a Curtis che, una volta trovato Wilford, costui inizierà a parlare - e a quel punto Curtis gli dovrà tagliare la lingua. In pratica lo avverte che Wilford mentirà. Quindi alla fine ho interpretato che Wilford sta mentendo - non tanto sul fatto che i due si parlassero, ma sul fatto che i due fossero d'accordo.
      E' vero che, pensandoci bene, potrebbe benissimo essere anche il contrario: cioè che Gilliam volesse evitare che venisse a galla il fatto che lui non fosse così limpido come sembrava e che se la intendesse con Wilford...
      non saprei. Propendo più per pensare che Gilliam fosse buono, ma forse lo penso perchè lo voglio pensare

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    3. Cavolo, ti ringrazio moltissimo!

      C'era qualcosa che mi frullava in testa a fine film e non capivo cos'era.
      E ora grazia a te ho capito cosa.
      Era quella frase che ti ha ricordato la tua ragazza.
      Appena iniziato il discorso di Wilford mi dicevo "Gilliam ha detto che non lo deve far parlare" ma poi me ne sono completamente dimenticato.
      Ed invece era una cosa importantissima, perfetta per la sceneggiatura.
      Però, caro Marco, per me è solo la conferma che Wilford dica la verità, cosa che non ho mai messo in dubbio ma adesso ricordando quella frase ancora meno.
      Oltre che un fatto di coerenza e di rafforzamento della metafora (l'equilibrio si mantiene solo se in qualche modo dal basso c'è qualcuno che "controlla" le cose, la certezza che la verità sia ahimè quella peggiore la dà proprio un fatto di grammatica filmica.
      Il discorso di Wilfors viene DOPO quello di Gilliam, perlopiù nel finale, ma mò di spiegazione dell'intero film.
      E dopo, negli ultimissimi minuti, non c'è un minimo appiglio per confutare questo.
      E' impossibile che quel discorso contenga bugie, non avrebbe senso, sarebbe come non rispettare un patto con lo spettatore.
      E poi Wilford non è ostile, offre persino il comando a Curtis.
      A me che piacciono tanto le cose dure e senza speranza questo finale in cui si svela questo accordo è piaciuto molto perchè conferma che il film è fuori da certe logiche standard, ha una propria forza, coerenza e coraggio.
      Ma complimenti alla tua ragazza, era un dettaglio superdecisivo questo.

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    4. :-)
      sì approvo quello che dici, sul fatto che non ci sarebbero state motivazioni per mentire alla fine, così come non ci sono stati appigli per confutare quello che Wilford ha detto.
      Però rilancio :-)
      C'è una cosa che non mi torna. Se erano d'accordo, perchè Wilford ha fatto uccidere Guilliam? Così facendo avrebbe rotto quell'equilibrio in cui lui stesso credeva...

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    5. Marco, ora non ricordo la spiegazione ma sono sicuro che Wilford dicesse esplicitamente e in modo chiaro perchè avesse ucciso Gilliam.

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    6. "Comunista finché non diventi ricco. Femminista finché non ti sposi. Ateo finché l’aereo non comincia a cadere".
      Mi è venuto in mente questo motto spiritoso che ho sentito in giro, che spesso è molto vero (alcuni si arrabbiano a sentirselo dire).
      Si potrebbe aggiungere:
      "Ribelle...finché non conquisti il comando"

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    7. Te tergiversi ma non m'hai risposto de quella cosa.

      Ribelle finchè non prendi il comando? :)


      so tornato su fs dopo chiarimento con jellybelly

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    8. hai ragione! ti devo ancora rispondere! Ma lo faccio giuro!

      Bene questa di filmscoop è una bella notizia, sono contento! posta i commenti che nel frattempo hai fatto

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  10. Wilford mi sembra sia stato ucciso perché non ha controllato la rivolta come in passato, il controattacco con le torce nella galleria dei ribelli non doveva esserci.

    Sul film sono d'accordo con la recensione in particolare sul finale tutt'altro che positivo, però mi sembra che quest' idea della società divisa in livelli stia riciclando da un po' troppo tempo in tanti film, certo qui è resa molto bene.
    Tutta la parte finale di Snowpiercer mi ha colpito, il discorso di Curtis prima di entrare nella locomotiva è devastante e anche prima la sua decisione di catturare Tilda Swinton invece di salvare il suo amico lo ha reso lontano dal classico eroe dei ribelli e gli ha dato quell'imperfezione che dovrebbe essere propria di ogni personaggio del cinema.

    Un po' di cose che non tornavano ce ne sono però, tipo vagoni che diventano sempre più piccoli avvicinandosi alla locomotiva e cose varie, però dai Ed Harris alla fine fa sempre la sua figura.

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    1. Ti è partito un Wilford al posto di Gilliam ma è vero, disse così, e mi sembra fili tutto liscio.

      Sono anche io totalmente d'accordo con te, i personaggi sono a tutto tondo, hanno scheletri nell'armadio ed è giusto così, in quell'esistenza santi ce ne sono pochi.

      Del rimpicciolamento dei vagoni non mi ero accorto, ah ah

      Ci sono decine di imperfezioni, tantissime.
      Ma sono tributi obbligatori da pagare in questi film.
      Ad esempio abbiamo visto di tutto, asili, saune, disco, ristoranti ma è incredibile che Bong si sia totalmente dimenticato della cosa più importante, le abitazioni. Non gli sarebbe costato nulla mostrarcene anche solo un vagone, ci saremmo tolti il pensiero.
      I bambini dormono, vivono, si lavano etc all'asilo? E tutti gli altri nei vagoni che abbiamo visto? Presumo per questo che in realtà di vagoni ce ne siano stati decine e decine di più.

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  11. Film pessimo secondo me, non capisco i tanti commenti positivi che ho trovato in rete. Tra quelli negativi ne ho apprezzato uno in particolare e siccome non sono bravo a scrivere recensioni ho pensato di postarlo qui perchè mi trovo d'accordo:

    "Ero seduto al cinema, guardavo il film. Ad un certo punto mi sono accorto con sincero stupore che il cartello luminoso che indica le toilette e le uscite di sicurezza situate ai lati della sala attirava la mia attenzione più dello schermo di proiezione.

    Probabilmente questo deficit di concentrazione non sarà stato tutta colpa del film: si trattava infatti di un segnale luminoso attraente, molto ben realizzato, che si imponeva perentorio all’attenzione dello spettatore. Il messaggio era chiaro e intelligibile: se avessi avuto un attacco di dissenteria fulminante o avessi avvertito odore di fumo mi sarei diretto senza indugio verso la salvezza. Sarebbe quindi forse più corretto che io recensissi la luminescente infografica dell’omino (allarmato o incontinente) che s’affretta verso la porta; pure ho gettato qualche occhiata distratta verso la magia del grande schermo e, per sventura del produttore esecutivo, oggi mi trovo in surplus di tempo libero".

    L'autore della recensione continua con un'analisi più seria ed intelligente ma questa è la parte che rende più l'idea.

    Marco

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    1. Che dire davanti a cotanta recensione?

      :)

      simpatica ma non è il mio stile, anzi, non lo sopporto.
      Non sopporto in generale chi offende i film in maniera così prepotente, specie per dei film che oggettivamente non sono spazzatura.
      Ma oh, ognuno fa come crede.

      Ti ringrazio molto per l'intervento Marco, specie perchè finalmente c'è un anonimo che si è firmato.

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  12. Non mi è piaciuto molto, troppo inverosimile e circondato da insensatezze, capisco l'obiettivo fosse altro, non certo il realismo, però personalmente non son riuscito a farmi prendere, troppi passaggi forzati e sensazionalismo creato ad hoc.
    Visivamente bello, ma ormai ci hanno abituati bene questi registi (dico Stoker?!), ormai l'aspettativa è alta speravo di restare a bocca aperta di più.
    O dio, mi rileggo e sembra stia parlando di un filmaccio.. No, che sia chiaro!
    ..Quante lagnette ghgh

    Parentesi: mi parlano di cannibalismi vari, gente che si mozza da sè parti del corpo, e all'inizio credono di scioccare tutti con il pasto dei poveri, che è creato a partire da insetti. Mangi bimbi e ti scandalizzi per questo?

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    1. Ah ah, il film è pieno pieno pieno di esagerazioni, incongruenze e momenti trash.
      E il mio voto, come sempre, è 1 punto sopra.
      Ma mi è sembrata una roba d'autore, o almeno un tentativo.
      Poi lo spettacolo c'è e il soggetto un pò lo richiedeva.
      Stoker paradossalmente è proprio il contrario, grandissima regia per un film quasi privo di cose (per chi lo critica eh, non per me).
      Ma ho capito perchè l'hai nominato.

      Ti scandalizzi chi?
      Se intendi noi spettatori non ti seguo, sapremo solo poi che mangiarono all'inizio, fino a quel momento ci fa ribrezzo la barretta.
      Se intendi che si scandalizzano i personaggi hai ragione, dopo essersi mangiati tra loro scoprire di mangiare insetti non è devastante.
      Ma alla fine non mi pare facciano chissà che.

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    2. Sì, ti scandalizzi riferito a loro personaggi "questo non lo devi disegnare" beh dai...

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    3. Ah, o.k o.k, allora sì, è vero

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  13. L’orso simboleggia l’uomo. Il popolo coreano, secondo la tradizione, discende da un’orsa chiamata Ungnyeo. Il finale quindi vuol dire che l’umanità può ripartire.

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    1. Bellissima e interessantissima lettura Anonimo,
      Rende magari più bello e simbolico il finale ma, ahimè, non lo cambia, siamo realisti... :)

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  14. ovviamente concordo su tutto, in particolare sul bellissimo e x nulla consolatorio finale ;-)

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  15. Eh eh, lo sapevamo, ma come si dice scripta manent

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  16. Cioè, questo Bong di Snowpiercer è lo stesso Bong di memories of murder? Sicuri, sicuri? Non è che si tratta di un omonimo, o di un gemello cattivo che gli ha rubato l'identità?
    Mai mi era capitato di vedere un regista fare due film così diversi.
    Comunque
    il treno è la metafora del mondo in cui viviamo, le classi sociali esistono , i poveri e i ricchi, gli oppressi e gli oppressori, i buoni e i cattivi. Facciamo tutti parte di un sistema creato da noi stessi , dove va avanti solo chi ha e non chi è.
    Valori come la fratellanza, uguaglianza e giustizia non esistono più, o forse non sono mai esistiti.
    Abbiamo una sete infinita di potere e di denaro.
    Uccidiamo i nostri simili per una striscia di terra ; alziamo muri per tenere fuori chi dalla vita non ha avuto niente, solo dolore e cerca un posto migliore dove ricominciare; usiamo le armi contro chi può difendersi solo con le pietre ;
    Non rispettiamo e stiamo uccidendo lentamente colei che ci permette di vivere: La natura.
    E sai qual'è la cosa più triste? Che non sarà una glaciazione, un terremoto o un meteorite ad estinguerci, ma saremo noi stessi, con le nostre mani a farlo.
    Se esiste qualcuno o qualcosa che ci ha creati, ha fatto una grandissima cazzata a puntare sul genere umano.
    Hai sbagliato razza, Dio! Fattelo dire.

    Scusa per il messaggio "politico" più che cinematografico, ma quando vedo film con lotte di classe, non posso non soffermarmi sulla meschinità dell'uomo, anche se è poco attinente.

    2 parole per il film devo spenderle però . che ci sono venuta a fare qui se no?:D
    Allora, non male.
    Non da 8, ma nemmeno da bocciare. Diciamo un 6.5 .
    Ho la fortuna di non badare agli scivoloni e alle cose non sense all'interno di un film ( tipo la sparatoria attraverso i vetri, il tizio che non muore mai ,etc) . Capisco che per molti (ed infatti ho letto tante recensioni negative) non è così e questi elementi un po' grotteschi fanno calare l'interesse e il giudizio.
    Di sicuro ho trovato molto interessante la parte finale, il dialogo con Wilford. Credo di aver preferito la seconda parte alla prima, ecco.
    Per il finale finale, invece, non so.
    Un pensiero superficiale mi ha fatto propendere verso la salvezza della razza umana, ma leggendo te e ragionando meglio, insomma, dov'è che vogliono andare quei due senza cibo e circondati dagli orsi polari?
    Inoltre una fine negativa è perfetta per il film.
    È stato l'uomo a distruggere il pianeta,l'uomo che ha distrutto l'uomo su quel treno e adesso la natura regna incontrastata, quell'orso, che fa parte del nuovo ecosistema , adesso si ritrova al vertice della piramide, posto che da sempre è spettato all'uomo,ahimè.

    Ok, basta.










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    1. 1 pensa che io preferisco Snowpiercer a Memories (film per me imperfetto ma a tratti potentissimo).
      Lo scrivo leggendo la prima riga, non so nemmeno che dici sotto, vado avanti ;)

      2 il tuo discorso è molto giusto Rachele, inoppugnabile. Ed hai perfettamente ragione anche quando dici che il nemico più grande dell'uomo è l'uomo stesso. Però, cavolo, basta dire che il genere umano fa schifo ed è un errore, anche te che scrivi ne fai parte, anche io, tutti. Non si può rinnegare ciò che siamo, e dai ;)

      3 ricordo che all'epoca discussi molto su sto finale (non so se qua o altrove). L'80% delle rece lo vedeva come positivo. Io, come ho detto, e come sembra che adesso la pensi anche te, credo che di positivo non ci sia veramente nulla. Guarda, lo paragonerei quasi del tutto a quello di The Road, sia per le dinamiche sia perchè anche quello fu giudicato da tanti come positivo...

      d'accordissimo sulla tua ultima parte. E sì, proprio là sta la coerenza

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    2. Giusè, ma mica sto a passà per una che ha tendenze misantropiche?
      No, perchè non è assolutamente così!
      Il mio pensiero è molto sottile e difficile da far comprendere.
      Per me l'uomo (inteso come razza umana) è deplorevole, egoista, meschino, vile ,è insito nella sua natura esserlo. Come spieghi altrimenti guerre, abusi, conquiste , morti, violenze etc etc? Le persone , invece, e qui parlo del singolo, possono essere ammirevoli, buone , altruiste, generose.
      Però, non riesco a staccarmi dall'idea che l'uomo abbia una natura più o meno cattiva, e nel tempo, questa può o assopirsi o esplodere, però di base c'è.
      E c'è in me, in te e in tutti.


      È un discorso complesso, ma ti prego, dimmi che hai capito!!! Mi da noia non essere compresa...



      Oh, grazie per il mezzo spoiler di the road,ahahah
      Ho appena comprato il libro ( non riesco a vedere i film se prima non leggo i libri da cui sono tratti, pensa che fissazione!)

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    3. Ahah, o.k. Beh, rileggendo il tuo commento direi che confermo un'apparente misantropia devastante

      ma ora con la spiegazione un pò capisco, anche se mi verrebbe da dire che le persone sono anche il genere umano

      però dai, ho capito

      io credo un pò il contrario, ovvero che il genere umano sia fondamentalmente buono. Ma la cattiveria di pochi porta poi a tutta sta barbarie

      ah, non sapevo sta cosa dei libri, complimentissimi

      ma no, tanto il finale lo puoi leggere in mille maniere, quindi lo spoiler è molto basso

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    4. "Un apparente misontropia devestante" ecchecazzo Giusè!!!!!
      Fidati, non sono una persona che sta chiusa in casa, con le persiane abbassate, accarezzando il suo gatto nero , inveendo contro il genere umano.
      Proprio per niente!

      Ma essere fraintesa a causa delle idee ( forse troppo forti?) Che espongo è la storia della mia vita, vabbè.
      Del resto non mi conosci se non per queste quattro parole che scambiamo.
      E si, a differenza tua, mi incazzo quando le persone pensano di me ciò che non sono ;)

      Eeeh, purtroppo ho una forma di ossessione verso i libri... ti dico solo che nell'ultimo mese ne ho comprati 20...
      Son proprio da curare, altro che complimenti!!! :D

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    5. Beh, ma io mica ho scritto che sei misantropa...
      Ho detto che leggendo il tuo primo commento confermo che uno penserebbe di sì, poi ti sei spiegata e finita lì

      poi io non penso mai niente di nessuno, figurati, da quello che scrive meno che meno

      eh, dovrebbero essere almeno 200 euro in un mese, si vede che te lo puoi permettere. E se te lo puoi permettere non potresti spenderli meglio, quindi complimenti

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    6. No, non sono misantropa.
      Anzi, sono filantropa al 98,9 %
      E cinofila al 110 %
      :)

      200e? Ma sei matto? Ahahah
      Compro tutti libri usati! al massimo avrò speso 60/70e
      La paghetta che mi dà mia nonna ad inizio mese finisce in libri :D

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    7. Sono andata a vedere gli ordini... in realtà ho speso poco più di 100e Cazzo,son troppi. Devo darmi una regolata.

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    8. Eh, che ne so, coi nuovi con 10 euro a libro ero stato anche bassissimo

      e tra l'altro non c'era niente di male, non saranno mai soldi buttati

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  17. Lo scrivo qua, perché come dicevano i latini: blog manent, facebook volant.
    Riguardo alla discussione sul finale, e sulle possibilità di sopravvivenza dei 2 rimasti, andando proprio a sviscerare c'è da aggiungere che l' orso non è campato d' aria, quindi ci sono altre forme di vita, poi si arrangino quei 2 :)
    Invece c' era una cosa che mi aveva lasciato perplesso durante la visione, mi è ritornata in mente ora: il fatto che la ragazza potesse prevedere cosa ci fosse attraverso le porte. Il protagonista le chiede se fosse una veggente e ci sono due possibilità: che avesse poteri paranormali (e questo elemento fantasy mi sarebbe risultato comunque stonato) oppure che sapesse già cosa ci fosse nei vagoni.
    In entrambi i casi ci son problemi: capisco che possa introdurre un parallelo con i vari allarmi sul clima o sul sociale (anche perché poi le sue previsioni sono ignorate dal protagonista, o arrivate tardi), però questo "superpotere" viene completamente lasciato cadere nel nulla nel seguito del film: lei non prevede le armi nei carrelli ad esempio.
    Nel caso che invece fosse già a conoscenza della composizione dei vagoni, è completamente alieno alla trama sia il come ne fosse già a conoscenza, sia il perché non rivelasse tutto subito, invece che all' ultimo minuto.
    Ok che il film è a "compartimenti", però questo vale per i vagoni, i personaggi comunque hanno uno sviluppo lineare, o un non sviluppo come la stronza con gli occhiali che rimane stronza :D

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    1. La tua massima è da inserire in un meme, minimo

      Allora, riguardo il finale ne abbiamo già parlato.
      Sì, il mondo sta cambiando, sì, forse ci sono altre forme di vita, sì, tra un pò di anni magari il mondo sarebbe stato di nuovo abitabile.
      Sta di fatto che, a meno che il regista non ci ha tradito, quelli sono gli unici due abitanti rimasti e non hanno alcuna possibilità, ALCUNA, de arrivà a dopodomani, altro che essere nuovi Adamo ed Eva ;)

      Bravissimo.
      Claudio, il film di magagne di sceneggiatura ne ha almeno 10, ieri non sapevo più dove mettere la testa per quante ne vedevo (ad esempio, vediamo TUTTO il treno. Ma dove dormono, si cambiano, alloggiano e tutto il resto le centinaia di persone ch vediamo? ogni vagone sembra un ecosistema a sè, ma quelli "normali", dove la gente dorme, mangia e tutto il resto?
      Cazzo, almemo avessero messo tutti armadietti ai lati ;)
      Anche il cibo, boh...
      Poi scene costruite malissimo. Cioè, cinematograficamente bellissime, ma improbabili.
      E tante altre cose.
      Ma nel complesso, nel totale delle cose, per me resta un grandissimo film.
      Il tuo dubbio è notevole, me fa pensà a Biutiful de Inarritu, stesso problema.
      Forse per le armi non si è messa lì a telepatizzarsi ;)

      cioè, ha poteri ma ha bisogno di tempo e di volere usarli, non è che vede le cose comunque sempre

      forse

      ma resta un personaggio incompiuto

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  18. L'ho rivisto ieri notte dopo diversi anni dalla prima visione. Lo ricordavo come un gran bel film, e ne ho avuto la confermo. Certo, ci sono non pochi difetti, ma non pesano affatto sul risultato finale del film (almeno per me), infatti ne ricordavo pochissimi, mentre invece intatti erano i ricordi delle tantissime cose buone e dei tanti pregi di questo film.

    Sulla metafora sociale di Snowpiercer penso sia stato già detto tutto. Io però non condivido la visione di fondo, come mi capita di leggere e ascoltare spesso, che si basa sull'equivalenza uomo = essere spietato che distrugge tutto e tutti - come ho letto anche in qualche commento qui sopra. L'essere umano è intrinsecamente egoista, violento, omicida, annienta la "natura" e uccide il suo prossimo, e i ricchi contro i poveri e la lotta di classe e questo capitalismo brutto e cattivo e questo consumismo ossessivo e questa società conformista e "ci controllano" e "ci impongono" e blablabla: no. Non è così. Anzi. E non esiste ordine sociale che non abbia norme, gerarchie, ruoli e leggi. Anzi, dico di più: i sistemi gerarchici esistono in natura, basta guardare un qualunque termitaio, un qualsiasi alveare, qualsiasi branco o stormo, qualsiasi "gruppo" animale, ma finanche nel regno vegetale esistono condizioni riconducibili a una dinamica organizzativa di tale natura. Quindi sì, inevitabilmente esistono ruoli e status diversi - i "vagoni" esistenziali del treno umano non sono certo un'invenzione della modernità. E i discorsi tra Wilford e Curtis, uno dei principali pregi del film, sono leggibili in questa prospettiva, secondo me. La coda e la testa che devono collaborare è un concetto fondamentale, funziona su più livelli. Così come quello di omeostasi, di equilibrio, di mantenimento delle condizioni vitali: nel film lo dice Mason (una strepitosa Tilda Swinton) parlando dei pesci e dell'acquario, ma è un concetto che viene poi ripreso da Wilford quando parla della necessità di contenere il sovrappopolamento (la natura stessa - leggi: regno animale, non parlo di sapiens - si pone, fin da sempre, questo problema - scarsità delle risorse e crescita demografica - e attua le sue soluzioni: omosessualità e cannibalismo su tutte). E tantissimi altri spunti di riflessione, un mare di tematiche su cui discutere e ragionare, che mi entusiasmano e coinvolgono molto, ma rischio di divagare ancora di più e di tediare te e chiunque abbia avuta la malsana idea di leggermi.

    Il finale, che di certo non è lieto né roseo, per me non è nemmeno così nero, radicale, senza speranza. Non lo so. Mi pare plausibile pensare che non sia quella la fine. Qualcosa di "sospeso", possibile, sicuramente inatteso e imprevedibile (come praticamente ogni evento della storia umana) secondo me può esserci. Potrebbe essere sopravvissuta altra gente all'impatto; le scorte di cibo e di acqua presenti sul treno potrebbero essere sufficienti per resistere ancora quel tanto che basta perché il pianeta torni abitabile; potrebbe già esserlo; il freddo, in certe zone, potrebbe essere accettabile; la specie umana potrebbe ripartire, non estinguersi, resistere. Del resto, la storia di questo pianeta e della vita in ogni sua declinazione sono il frutto di una serie di "potrebbe": una serie infinita di errori, il caso e la necessità (come direbbe Monod) ci hanno portato qui, e siamo come siamo. Per questo non me la sento di escludere che il finale possa avere in sé una briciola infinitesimale di "speranza". Ma comprendo le ragioni della tua visione, che è del tutto plausibile.

    Il bianco dell'orso sul bianco della neve: potrebbe essere l'inizio della cecità definitiva (estinzione), oppure l'indizio di una nuova luce (rinascita).

    :)

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    1. riesci sempre ad arricchire i discorsi anche su film su cui si è già discusso tanto

      la penso come te, i dialoghi finali con Wilford sono una delle parti più belle del film e tutti i discorsi del Creatore, apparentemente inumani, sono invece sensatissimi, tanto che uno quasi mette in dubbio tutto quello che ha visto

      riguardo un finale dove qualcuno parla sempre con un creatore, se ci pensi, possiamo ripensare anche al The Truman Show dove però i discorsi di Harris (incredibile, sempre lo stesso attore!) non convincevano perchè è sempre meglio una vita libera e rischiosa che una preconfezionata e rassicurante (a tal proposito possiamo andare anche su The Village e anche ad un altro paio di film che ho visto nell'ultimo anno ma che non scrivo per non spoilerare)

      bellissimo il tuo "grido di speranza" del finale, la tua lettura

      io l'ho vissuto come nero, nerissimo, anche in quel bianco accecante

      in realtà secondo me per come è costruito sembra come dici te, per una volta però ha prevalso la mia parte razionale e non quella romantica e metaforica

      speriamo in quella rinascita, anche perchè sono uno che crede moltissimo alle rinascite ;)

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